La solita storia. Una storia vista e rivista questa stagione. Oramai mi sono stancato di scrivere le stesse cose. Speriamo che Babbo Natale si ricordi di noi questo Natale, perché siamo sempre troppo buoni con i nostri avversari.
L’Atalanta, come doveva, si è difesa in massa cercando i contropiedi. Benitez fa poco turnover (e me lo aspettavo), il Napoli attacca tutto il primo tempo, con uno straripante possesso palla, poche le finalizzazioni, potevamo fare di più. Il primo tempo finisce a reti inviolate.
Nel secondo tempo entriamo in campo meno decisi, ma continuiamo a giocarla noi la partita. Poi arriva quello che tutti temiamo. L’imponderabile. Che nel caso del Napoli è storia vista, rivista e ci aggiungo, stravista. L’Atalanta parte in contropiede, ho pensato e ho detto “sono troppi”, riferendomi al numero di atalantini che ripartivano, e infatti, dato che conosco bene i miei polli, cross in mezzo, Albiol va in cerca di bolle di sapone, e il solito Denis insacca! L’ennesimo al Napoli. Il primo di questo campionato. Le alte percentuali realizzative delle avversarie del Napoli trovano in questa partita l’ennesima, triste, conferma. Si registrano 2 soli tiri nello specchio della porta, 1 gol.
Il Napoli riprende a giocare e con i suoi tempi cerca di avvicinarsi alla porta. Entrano Insigne e Jorginho per Hamsik e un buon David Lopez. Succede l’impossibile quando un Callejon sottotono riesce a buttarla oltre la traversa a pochi centimetri dalla linea della porta. E’ incredibile. Ma non mi sono arrabbiato, perché oramai mi ero rassegnato.
Finalmente arriva il gol. Insigne la mette rasoterra al centro dell’area per Higuain che, da rapace del gol, si gira e beffa il difensore col movimento, e il portiere. Si ricomincia, entra anche Zapata, ovviamente per sfruttare le sue capacità sulle palle alte. Si registra anche l’espulsione del solito Cigarini che ha un dente avvelenatissimo col Napoli. Arriva un rigore. Deve andare a tirarlo Higuain. Ho pensato che lo avrebbe sbagliato e l’ho detto. E lui lo ha fatto. Lo ha sbagliato. Bravo il portiere, ma un grande giocatore a tempo scaduto, sul 1 a 1, deve segnare. La prossima volta non parlo.
2 punti persi, perché è vero che Bergamo è un campo ostico, ma questi avversari erano poca cosa, i soliti errori, e la solita capacità di far segnare i nostri avversari alla prima vera e unica occasione, i nostri hanno mostrato la voglia di recuperarla, e ce la stavano facendo, ma non è andata così. Davanti la Roma prosegue la sua corsa, ma la Juve viene fermata a Genova. Peccato. Occasione persa per mangiucchiare altri 2 punti alla Vecchia Signora.
Nel caso del Napoli un detto calza a pennello in questo suo momento storico: errare è umano, ma perseverare è diabolico.
Crescenzo Tortora
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