Fiat, visita lampo di Marchionne a Pomigliano

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Arrivo a sorpresa dell’ad, che ha ringraziato gli operai per aver garantito le produzioni durante le proteste della Fiom. Intanto lo stabilimento è medaglia d’oro d’efficienza. Landini e i suoi ieri hanno manifestato a Roma.

Ieri visita a sorpresa nella fabbrica della Panda dell’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, proprio nel giorno del conferimento all’impianto di Pomigliano della medaglia d’oro per il Wcm, il nuovo sistema di organizzazione del lavoro e delle produzioni, e proprio durante la diffusione della notizia dell’acquisizione delle azioni Rcs da parte del Lingotto.

Una visita lampo, quella dell’ad, consumata mentre a Roma la Fiom stava ormai per concludere la sua manifestazione nazionale “per il lavoro e i diritti”, con al centro il conflitto che contrappone i metalmeccanici della Cgil alla Fiat. Ieri il manager italocanadese è giunto a Pomigliano intorno alle 13. E’ entrato nella catena di montaggio e si è complimentato con gli operai per “il senso di responsabilità e di appartenenza – si legge in una nota – dimostrato in occasione dei sabati di recupero produttivo del 15 e del 22 giugno, quando, nonostante le minacce e i picchetti dei manifestanti, tutti i comandati si sono regolarmente presentati in fabbrica”. Per ringraziare i 1200 operai che hanno garantito le produzioni supplementari durante i blocchi messi a segno da Fiom, Slai Cobas e Comitato di lotta cassintegrati e licenziati, Marchionne si è fatto fotografare abbracciato alle tute blu in attività.

Ha anche pranzato con loro nella mensa di fabbrica. Ma alle 14 e 50 era già a bordo della Lancia Thema versione Chrylser 300. L’ad ha quindi raggiunto in pochi minuti l’aeroporto di Capodichino. Da un riconoscimento all’altro. Nel pomeriggio è infatti arrivata la notizia dell’assegnazione alla fabbrica di Pomigliano della medaglia d’oro Wcm, decisa dalla commissione internazionale presieduta da Hajime Yamashina, il professore nipponico, padre del sistema che punta alla massima efficienza organizzativa e produttiva e che in questi giorni ha ispezionato l’impianto partenopeo. Ora, dunque, lo stabilimento di Pomigliano è la fabbrica più efficiente d’Italia. L’altro stabilimento europeo della Fiat che ha raggiunto questo primato, la Gold Medal Wcm, è quello polacco di Bielsko Biala.

Dai primati alle scalate. Nello stesso pomeriggio di ieri, la notizia che ha scosso il mercato italiano: l’acquisizione, da parte del Lingotto, di 10milioni e 700mila diritti di opzione che danno il via alla sottoscrizione di 32 milioni e 100mila azioni Rcs, la holding che guida il gruppo editoriale del Corriere della Sera. Al termine dell’aumento di capitale, nel caso in cui risulti integralmente sottoscritto, la partecipazione di Fiat sarà pari al 20,135 %. Un’acquisizione che ha assunto i connotati di una vera e propria scalata al controllo di via Solferino. L’operazione, una volta completata, metterebbe il presidente della Fiat, John Elkann, in una posizione di vantaggio rispetto alla cordata guidata da Diego Della Valle, fondatore di Tod’s. Il che sta anche facendo ipotizzare a una gestione editoriale diretta da parte del Lingotto del più grande quotidiano indipendente italiano.

Ma quella di ieri non è stata solo una giornata all’insegna dei premi, dell’efficienza e delle scalate. Ieri è stato infatti anche il giorno della manifestazione nazionale della Fiom, il corteo di Roma puntato in particolare sulla situazione in cui si trova il gruppo automobilistico, ma anche sull’intera fase di estrema sofferenza e di contrazione dei diritti nell’intero sistema economico italiano. “La Fiat – l’accusa di Maurizio Landini – investe con i soldi dei lavoratori ma le fabbriche non stanno lavorando, c’è dappertutto cassa integrazione, stanno chiudendo e l’azienda sta andando via dall’Italia. Serve un governo – l’appello del segretario generale della Fiom – che faccia quello che ha fatto Obama e cioè che impegni la Fiat a investire in Italia e a mantenere le produzioni nel nostro Paese”.

Sono 1344 i lavoratori di Pomigliano in cassa a zero ore. Altri 720 a zero ore sono gli addetti della Marelli di Poggioreale. Poi ci sono 316 tute blu a casa da quattro anni, gli addetti del Wcl di Nola, inattivo dal 2008, da quando è stato costruito.