Volla. Il comune abbandona il Caan

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Gestito per 25 anni da scelte politiche miopi e clientelari. Dopo tre mesi la decisione del Commissario di “vendere” le quote della partecipata CAAN (Centro Agroalimentare di Napoli).

Bisognerebbe saper decidere in tempo e non arrivare a conclusioni dettate da contrarietà o esigenza. Tanto era discusso l’argomento, ma nessuno era davvero libero per poter scegliere secondo logica e ragionevolezza. E’ toccato al Commissario Maria De Angelis fare la scelta significativa e esigente su quello che sembrava il più grosso investimento di sviluppo e progresso a cui Volla aveva preso parte, ma che poi si è rivelato una chimera.

La Liquidazione. Il commissario prefettizio, chiamato a sostituire la politica litigiosa e dimissionaria, con una delibera del 25 marzo 2015, pubblicata il 29 aprile 2015, ha approvato “Il piano di razionalizzazione delle società partecipate” del Comune di Volla (ex commi 611 e 612 art. 1 legge 190/2014). In altri termini la partecipazione del comune di Volla nel Centro Agroalimentare di Napoli (Società consortile per azioni), pari al 2.49%, è stata avviata alla cessione. Volla, con questo atto, non sarà più socia del CAAN “in quanto non indispensabile al perseguimento delle proprie finalità istituzionali”, già imposto dall’articolo 3, comma 27, legge 244/2007. Anche il Collegio dei Revisori dei Conti dell’ente in passato aveva suggerito inutilmente alla politica tale razionalizzazione.

I Deficit. Negli anni 1991-2006 il Comune di Volla ha speso Euro 1.075.388,62 per acquisto di quote ed aumento di capitale sociale, anche accendendo mutui presso la Cassa Depositi e Prestiti, il cui piano di ammortamento è ancora in corso. Secondo i tecnici “… all’impegno finanziario non è mai conseguito un ritorno in termini di redditività del capitale investito … ”. Dopo il 2006 anche se il CAAN ha deliberato aumenti di capitale sociale, il comune di Volla non ha mai aderito alla sottoscrizione di essi, determinando in tal modo la riduzione della partecipazione azionaria, né mai avrebbe potuto fare, data la situazione finanziaria critica. Dalla relazione tecnica risulta che “… sebbene l’ultimo dato di bilancio del CAAN registri un lieve miglioramento in valore percentuale, la situazione strutturale risulta molto compromessa …”.

Il Mancato Controllo. Inoltre, il comune non ha esplicato il controllo previsto dall’art. 147-quater del Testo Unico Enti Locali, non avendo mai organizzato un idoneo sistema per acquisire le informazioni necessarie al monitoraggio previsto.

L’Assenza nelle Decisioni. Dalla relazione risulta che il comune di Volla “… ad oggi non esprime alcuna carica all’interno del Consiglio di Amministrazione in virtù della modifica statutaria deliberata dall’Assemblea straordinaria del CAAN il 16 maggio del 12016, non ratificata dal consiglio comunale di Volla con delibera n.33 del 9 settembre 2014.

Le Conclusioni. Dalla delibera si evince che “entro il 31 dicembre del 2015 si ritiene di avviare la cessione delle azioni societarie ad oggi detenute o comunque di recesso della qualità di socio dalla società partecipata con le modalità conformi alla legge ed allo statuto”.

Accordi e delocalizzazioni non mantenute, suolo sprecato, investimenti sbagliati, nomine clientelari. Corsi e ricorsi storici anche sull’amara vicenda del C.A.A.N. A fatti conclusi non ha avuto importanza di chi siano state le scelte fatte. Perché per qualcuno non ha avuto nessun altro fine o scopo se non quello economico personale. Il peso maggiore sembra averlo avuto la scelta finale, perché ha lasciato il ricordo di un passato che non potrà mai cambiare e la certezza che avendo cambiato il presente si finirà sempre per cambiare anche il futuro.