Sono cinque giovanissimi gli autori dello scellerato gesto ai danni del clochard Vaslav, finito in ospedale con fratture alle gambe e alle braccia e lesioni alla testa.
Agirono nella notte del 17 marzo scorso, riducendo con le ossa spezzate un clochard ceco, solito ad addormentarsi nei locali di via Polveriera della stazione ferroviaria. Dopo due mesi di indagini, la Procura e la Polizia di Nola hanno messo fine a questa brutta pagina di cronaca locale, confermando l’identikit del branco che lo stesso Vaslav, la vittima, aveva provato a tracciare ricordando l’incubo di quella notte.
Sono cinque giovanissimi, tre minorenni e due poco più che ventenni, Salvatore Di Bella e Domenico Ferrara; a loro si aggiungerebbe un sesto ragazzo, pure lui maggiorenne, escluso dalle misure cautelari emessi dal Gip di Nola perché mostratosi collaborativo. Cinque su sei vivono a Nola.
L’obbligo di dimora e prescrizione di rimanere nel domicilio dalle ore 19 alle 7 è la sentenza emessa dal Gip per il reato di lesioni aggravate compiuto da Di Bella e Ferrara, per gli aggressori minorenni invece si è espresso il Tribunale dei Minori di Napoli, muovendo l’accusa di tentato omicidio a cui i ragazzi risponderanno con l’obbligo di collocamento in comunità. Il movente non sarebbe legato all’odio razziale secondo la Procura, che invece riconduce il pestaggio al puro sfogo collettivo di violenza, unito al coinvolgimento di calciatori e ultras della squadra del Nola 1925.
A margine di questo caso che parallelamente si è rivelato occasione per una vera e propria gara di solidarietà per Vaslav tra operatori del sociale e semplici cittadini della città di Nola, arrivano le considerazioni del primo cittadino: “Siamo grati alle Procure ed al commissariato di pubblica sicurezza di Nola – ha dichiarato Geremia Biancardi – per aver chiuso il cerchio di una vicenda che ha sconvolto una città ed una comunità che si è da subito stretta intorno alla vittima di una inaudita violenza che resta in ogni caso un episodio isolato”.