A fatica il Napoli cerca un suo equilibrio, una nuova normalità, che passa dal buon pareggio conquistato con la Lazio, ottimo risultato considerate le cattive acque nelle quali gli azzurri navigano, e dalla vittoria sofferta con il Verona.
Vittoria sofferta, e sofferenza inflitta ai propri tifosi, il Napoli di Mazzarri è un lontano ricordo di quello di Spalletti. Cerca un suo equilibrio, una sua nuova normalità, una sofferta normalità. Non splende, non luccica, ma soffre e prova a vincere. L’attacco non è sempre luminoso. Il mister alterna moduli, e con il Verona ritorna con la difesa a 4. Gli infortuni e le assenze pesano. Eupalla non sorride agli azzurri. Ma una luce c’è, Kvara è il faro di questo Napoli in tempesta. E’ l’unico che veramente impensierisce gli avversari, sguscia, dribbla e tira. La partita si sblocca soltanto al minuto 72. Il Verona passa in vantaggio di testa. Il Napoli non muore, si ridesta, Kvara è più decisivo. I cambi impattano sul primo gol, Lindstrom serve al centimetro Ngonge, palla deviata in rete. Speriamo che questo dia finalmente una botta al giovane danese, oggetto sconosciuto di questo Napoli. Poi il miracolo di Kvara, col tiro aggiro di Insignana memoria. Che gol. Il genio chiude la partita.
Il Napoli cerca e trova una nuova sofferta normalità, che deve conservare fino a fine stagione, convivendo con i limiti psicologici e fisici, le assenze, gli infortuni e la sfortuna. Una nuova sofferta normalità è sempre meglio di niente, che ne dici?