Lauro: vanno in scena nel castello Lancellotti le Storie d’inverno e il Bosco incantato.

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Nelle sale del Castello Lancellotti le magiche emozioni di fiabe e leggende trasformate in uno spettacolo teatrale dai giovani dell’ Associazione culturale “Pro Lauro”.

 

Le serate del 29 e 30 dicembre sono state animate dai giovani dell’Associazione culturale Pro Lauro con uno spettacolo di fiabe e leggende riadattate e messe in scena nelle splendide sale del Castello Lancellotti.

Le decine di visitatori e le tante famiglie venute al Castello hanno vissuto la magica emozione di essere condotti nelle antiche fascinose sale, nei giardini, la Cappella, la biblioteca dello splendido Maniero, avvolto dalla luce di una luna velata e da fioche fiaccole, quasi a celare il mistero della millenaria storia dei luoghi e a conferire un’atmosfera incantata e fiabesca.

Una narratrice (Vittoria Pagano) introduce gli spettatori curiosi nell’ingresso della scuderia e subito fanno capolino i primi personaggi dello spettacolo: Bianconiglio (Enrico Acerra), dalla mimica insuperabile e Alice (Carmela Mensorio), dolce, sognatrice ma decisa fanciulla e così comincia il viaggio nel “paese delle meraviglie”, abitato da buffi ed estrosi personaggi, come il Cappellaio matto (Gaetano Maffettone), magistralmente interpretato, accusato di “ammazzare il tempo” che, per ripicca si ferma alle cinque, all’ora del tè; c’è anche la Regina di cuori (Emilia Ranaudo), poliedrica interprete, capricciosa e urlante, che sfida Alice ad una partita di scacchi. Entrano in scena pedoni, alfieri, torri, cavalli, re e regine: sull’enorme scacchiera a pavimento le abili mosse della sprovveduta Alice e l’abile esecuzione dei “pezzi” danno scacco al re e mettono in fuga la regina. Si fa buio, la musica da concitata diviene tranquilla e…

Altra sala, altra storia: la Bella addormentata nel bosco. Flora (Vittoria Rega), Fauna (Roberta Perticari) e Serenella (Maria Russo), fate madrine, offrono alla neonata principessa Aurora(Ilaria Casoria) doni speciali, ma la fata Malefica (Bianca M. Corcione), per vendicarsi del fatto di non essere stata invitata alla festa, maledice la bimba, che morrà al suo sedicesimo compleanno, pungendosi con il fuso di un arcolaio. Meraviglia delle meraviglie l’allestimento della sala con l’antico strumento per dipanare le matasse! La storia di Aurora la seguiamo, di sala in sala: si punge, si addormenta, resta celata dai rovi che circondano il castello ma poi, arriva il Principe azzurro (Mimmo Russo), la bacia e la salva. Già, facile a narrarsi, ma la bravura dei giovani attori ne ha fatto un momento di magica illusione, di serena immedesimazione, di sognante trasfigurazione della realtà.

Cambio di luci, di suoni e di ambienti e il Castello Lancellotti si offre come cornice ideale per l’ultima storia narrata nello spettacolo, quella di Robin Hood. Dopo un arresto e un interrogatorio piuttosto vivido di “colpi” da parte dello Sceriffo di Nottingham (Luigi Lauro) a carico di Little John (Mario Lanzaro), interviene Robin (Attilio Vona) , con la sua maestria nell’uso della spada, a salvare prima l’amico e poi la bella Lady Marian (Valeria Giuliano)dal perfido PrincipeGiovanni (Gabriele Pesapane).

L’incanto delle serate, rappresentato mirabilmente dalle fate dei Libri (Valeria Napolitano e Francesca Volino) e che ha per qualche ora fermato il tempo, riportando tutti, adulti e piccini, ad una dimensione in cui fantasia, desideri e realtà si confondono amabilmente, è stato reso possibile grazie al lavoro serio, appassionato e tenace delle organizzatrici (Sara, Filomena, Valeria), che hanno curato i testi, riadattandoli alle esigenze dello spettacolo,  hanno disegnato  la scenografia, impreziosendo, se possibile, le belle sale del Castello di particolari suggestivi, hanno impostato, infine, una regia minuziosa e creativa, capace di coniugare il sorriso e la riflessione, l’emozione violenta e l’animo sereno, il senso delle storie e il loro significato.

Prima di chiudere il sipario sull’evento, un grazie alle guide della Pro Lauro che hanno accolto e accompagnato i gruppi di visitatori con premura, al Bar Norge, che non ha fatto mancare il conforto di una bevanda calda e di un piccolo ristoro, e ai ragazzi del Liceo “Nobile- Amundsen” di Lauro, alla loro prima esperienza di alternanza scuola-lavoro che, col sorriso e la partecipazione, sono stati di aiuto e di sostegno all’intera manifestazione.

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