Bagno di folla per il ministro degli Esteri e pomiglianese doc, tornato per un giorno nella sua città
“Oggi c’è qualcuno che pensa che ci possiamo staccare dalla Nato ma noi non ce lo possiamo più permettere di pensare così. L’Italia deve restare saldamente nell’Ue e nella Nato altrimenti non si possono mettere in sicurezza le famiglie italiane”. Così, stamane, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, tornato nella sua Pomigliano per partecipare al RinascitaFest, la festa di una compagine politica locale della sinistra. Per Di Maio quello di oggi è stato il consueto bagno di folla. Tanti gli amici che lo hanno salutato nella sala del consiglio comunale. A osservarlo a distanza per tutto il tempo c’era anche il papà del ministro, Antonio. Poi il ministro ha concesso un’intensa intervista davanti al fotlo pubblico presente e alle telecamere, sotto il tiro dei flash dei fotografi. Di Maio è stato intervistato dalla giornalista de La Repubblica, Conchita Sannino. L’esponente del governo guidato da Mario Draghi si è molto soffermato sulla questione Ucraina. “Noi ci siamo opposti alla no fly zone – ha detto il ministro – ma ho dubbi sul fatto che Putin si voglia fermare al Donbass. Ieri Putin ha cominciato a colpire Odessa. Se volesse sedersi al tavolo della pace non si comporterebbe in questo modo”. Quindi, il problema dell’accoglienza: “In Italia finora abbiamo accolto 5 milioni di ucraini. Gli italiani hanno aperto agli ucraini le loro case e non c’è stato bisogno di aprire centri di accoglienza”. Intanto la crisi energetica incombe. “Ci vorrà del tempo per l’autonomia energetica dalla Russia – ha spiegato Di Maio – e comunque dobbiamo mantenere la linea dell’alleanza difensiva. Non possiamo entrare in un’economia di guerra. A ogni modo molte aziende hanno aumentato le esportazioni e questo è il segnale della incredibile vitalità delle nostre aziende “. Inevitabilmente però il discorso è finito sulla politica interna e, in particolare, sulla vicenda dell’uscita di Di Maio dal Movimento Cinque Stelle con la contestuale creazione del nuovo soggetto politico, Insieme per il Futuro. “La scissione suggerita da Draghi ? Non diciamo sciocchezze – ha chiarito, tono deciso, il ministro – in questo momento storico se il governo cadesse sarebbe un disastro per la nostra economia. Nel mondo c’è grande fiducia per il nostro governo. Da Italiano io voglio che ci possa essere un governo con un’ampia maggioranza. Quando il presidente Draghi si siede al vertice Nato con le solite scorribande della politica italiana questa roba non ci aiuta. Ma se facciamo un buon lavoro in questi otto mesi che ci separano dalle elezioni possiamo mettere il Paese in una situazione di sicurezza economica”. Attenzione puntata anche sullo ius scholae, la proposta di legge in discussione alla Camera che potrebbe aprire le porte della cittadinanza a tanti alunni e studenti italiani di fatto ma non ancora all’anagrafe. “Lo ius scholae ? – la precisazione del ministro durante il convegno di Pomigliano – io sono favorevole ma non lo si può utilizzare in modo strumentale. Mi auguro che si trovi un accordo in Parlamento. Però non si può usare questa questione per far cadere il governo mentre facciamo la legge di bilancio: se si vuole fare questo, fa cadere il governo, mi devono dimostrare perché è un bene per il Paese”. E sul rapporto con Grillo, molto critico sulla scissione con la creazione di Insieme per Il Futuro, Di maio è stato sicuro: “Tra otto mesi i cittadini si pronunceranno. Io non ho nessuna intenzione di fondare un partito personale per arrivare al 2023. Io non ho rotto con il Movimento Cinque Stelle per un tema qualsiasi. Io ho rotto perchè qualcuno sosteneva che non bisognava rispettare le alleanze. Ma quando vedo che l’ambasciatore russo appoggia la posizione del Movimento Cinque Stelle io devo rendere chiarezza al popolo italiano. Le telefonate e gli sms di Draghi sul fantomatico suggerimento di andare via dall’M5S sono solo cose presunte e basta. Noi dobbiamo soltanto lavorare per il Paese”.