Al Maradona vince la noia: un Napoli con la testa alla Champions si ferma contro il Verona

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Nell’anticipo di un nuvoloso sabato di aprile, il Napoli emula il Milan e pareggia a reti bianche contro il Verona in una partita altrettanto grigia. Gli azzurri si presentano in veste piuttosto rinnovata rispetto all’impegno europeo di mercoledì ( confermati solo 6/11, di cui Kim e Anguissa squalificati per il ritorno) e si scontrano contro il muro gialloblu dell’Hellas, senza mai dare l’impressione di poter essere pericolosi: emblematico il dato dei zero tiri in porta a fine primo tempo. La squadra è apparsa sterile e confusionaria, con la testa evidentemente già al ritorno dei quarti e la mancanza dal primo minuto di Lobotka, faro indispensabile del gioco del Napoli. Da questo punto di vista la partita ha rivelato come sul mercato bisognerà intervenire nella zona nevralgica del campo, così da permettere allo slovacco e Anguissa di tirare più spesso il fiato. Una delle poche note positive di questa serata è stato il rientro di Osimhen, che ha subito fatto capire di essere pronto per martedì, mettendo in campo la solita “cazzimma” e spaccando la traversa, che probabilmente starà ancora vibrando. Il risultato più importante di oggi è stato raggiunto però fuori dal rettangolo di gioco, con l’accordo tra De Laurentiis e il tifo organizzato per far tornare il Maradona il dodicesimo uomo di un tempo. Si tratta di un segnale importante in vista di martedì: l’ambiente è più unito che mai e il Milan dovrà passare sul “cadavere” dello stadio prima di ottenere la semifinale.