A Palma Campania è vietato puzzare: 500 euro di multe per molestie olfattive

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Nel comune di Palma Campania, è stato introdotto un provvedimento piuttosto insolito: una sanzione fino a 500 euro per chi causa esalazioni ritenute moleste. A firmare l’ordinanza è stato il primo cittadino Nello Donnarumma, che ha deciso di intervenire contro i cattivi odori provenienti da abitazioni, negozi e laboratori.

Il documento amministrativo stabilisce il divieto di generare “molestie olfattive” su tutto il territorio comunale, colpendo tutte le fonti potenzialmente responsabili: cucine, attività produttive e persino appartamenti privati. Secondo il sindaco, il provvedimento nasce in risposta a numerose lamentele ricevute dai cittadini.

«L’obiettivo è proteggere la qualità dell’aria che respiriamo», ha dichiarato Donnarumma sui social. «Da oggi le forze dell’ordine locali potranno intervenire ogni volta che si riscontrano odori forti e sgradevoli, soprattutto quando legati alla preparazione e conservazione di alimenti».

Il provvedimento non è passato inosservato: molti cittadini si sono divisi nei commenti. C’è chi apprezza l’intento di garantire igiene e benessere, ma non mancano critiche e ironie. Diversi utenti hanno accusato l’amministrazione di occuparsi di dettagli irrilevanti mentre problemi ben più urgenti affliggono il territorio. Qualcuno si è anche chiesto: chi deciderà se un odore è troppo forte?

Il caso ha suscitato anche sospetti su una possibile discriminazione: secondo alcuni, il regolamento colpirebbe indirettamente la comunità bengalese presente a Palma Campania, già oggetto in passato di un altro controverso atto amministrativo. Nel 2021, infatti, Donnarumma fece discutere imponendo un test di lingua italiana obbligatorio per i cittadini del Bangladesh residenti in città, molti dei quali impiegati nel tessile. La misura, all’epoca, provocò un’ondata di partenze da parte di alcuni membri della comunità.

Il sindaco Donnarumma, eletto nel 2018 con Fratelli d’Italia e riconfermato nel 2023 con liste civiche, è stato coinvolto anche in un’indagine giudiziaria nel 2024 per presunti episodi di corruzione legati ad appalti. Arrestato e posto ai domiciliari all’inizio dell’anno, ha poi ottenuto la revoca delle misure cautelari e il ripristino della sua funzione istituzionale.

Le critiche della politica
La nuova ordinanza ha scatenato reazioni anche a livello politico. I deputati del Partito Democratico Marco Sarracino e Arturo Scotto hanno attaccato duramente l’iniziativa, accusando il sindaco di aver perso di vista i problemi reali del territorio:

«Sembra uno sketch comico, ma purtroppo è tutto vero: a Palma Campania rischi una multa salata se il tuo sugo ha un odore troppo intenso. Che facciamo ora, vietiamo anche la genovese e il ragù della domenica? La destra si dimostra ancora una volta fuori dalla realtà, mentre i cittadini fanno i conti con bollette, disoccupazione e servizi che non funzionano».

Il dibattito resta aperto, e la città si interroga su come sarà applicata, nella pratica, una norma tanto singolare quanto controversa.