“TENTATA MEMORIA” TEATRO E IMPEGNO CIVILE PER PRATICARE E DIFFONDERE LA LEGALITÁ

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Narrazione, musica e teatro per educare alla legalità, un tentativo di conservare e condividere la memoria di Mimmo Beneventano, medico di Ottaviano assassinato nel 1980.

Sabato ventuno maggio si sono concluse le iniziative promosse nell’ambito del progetto «Pratica e diffondi la legalità», organizzate da Legambiente di Ottaviano.
«Tentata memoria» è lo spettacolo teatrale scelto per la serata conclusiva. Lo spettacolo è stato presentato agli alunni della scuola elementare intitolata a Mimmo Beneventano, medico trentaduenne di Ottaviano assassinato nel 1980. La serata si è svolta nel castello Mediceo di Ottaviano, che fu di Cutolo, oggi simbolo della legalità, bene sequestrato alla camorra e attuale sede del Parco Nazionale del Vesuvio.

Lo spettacolo di e con Eduardo Ammendola, con interventi musicali a cura degli R&Fusion in duo acustico (Emanuele Ammendola e Luca di Sieno), è un tentativo di ricostruire la memoria. Ricordare, come recita il prologo, è un modo per «ridare al cuore». Ed è questa l’operazione che emerge dallo spettacolo. Una ricostruzione dei fatti attraverso gli articoli scritti a partire dall’assassinio. Una ricostruzione che non parte dai racconti di coloro che hanno conosciuto la vittima ma dalla responsabilità morale che Mimmo Beneventano ha lasciato alle generazioni successive. È proprio l’attore, un giovane medico di Ottaviano, anche lui trentenne, a chiedersi come fare a ricordare.

La lettura di articoli tratti dai quotidiani, una piccola rassegna stampa con brani che raccontano le vicende giudiziarie, si intrecciano ai ricordi dell’attore-bambino. I racconti dell’attore sembrano alcune volte staccati dalla cronaca, eppure ricostruiscono un immaginario, proiettano lo spettatore nel clima di quegli anni in cui la violenza era palpabile, seppure non detta, al punto di manifestarsi nei sogni di un bambino che immagina i ladri come delle enormi mosche che di notte rubano le auto.

«Questo non è uno spettacolo teatrale» dice Eduardo Ammendola «forse lo era alla sua nascita, sette anni fa. Oggi è una tragicomica orazione civile che ha bisogno provvisoriamente di un teatro. E’ ispirata dall’Arte, da quell’insieme di Fiabe/Leggende/Dicerie incarnate e lasciate incompiute da Domenico Beneventano, Medico e Consigliere Comunale di Ottaviano, e non tanto dalla sua vita (ucciso il 7 Novembre 1980, ad Ottaviano, in un omicidio di stile camorristico purtroppo senza accertati mandanti ed esecutori). Nasce dal bisogno di un rito collettivo, caldo e di ricordo, non di memoria. Per questo non è un semplice spettacolo, ma è una sentita orazione civile che ha bisogno provvisoriamente di un teatro.»

Alla serata sono stati presenti Pasquale Giugliano per Legambiente e Rosalba Beneventano, sorella di Mimmo e Presidente della Fondazione Mimmo Beneventano.