In via Giovanni Pascoli esistono più di 2000 m² di eternit, realtà altamente pericolose, che lambiscono la Scuola Primaria “De Luca Picione”. Il tutto, come se nulla fosse, va avanti da anni.
Quando si parla di inquinamento ambientale spesso si immaginano contesti lontani, luoghi fuori dalla nostra portata; si crede che tutto il male della Terra dei fuochi e di altre realtà simili siano problemi altrui e che a noi non tocchi preoccuparci né agire nei confronti di questa grave situazione. Spesso però, il pericolo, è proprio dietro l’angolo, vicino a noi, vicino alla nostra casa, ai nostri cari.
La banalità del male stavolta colpisce Cercola, cittadina che lambisce il Vesuviano e che racchiude molte criticità all’interno del suo territorio, non privo di attive realtà industriali e potenzialmente pericolose per l’ambiente. Il nostro occhio è voluto cadere, durante una delle nostre consuete passeggiate, su alcuni capannoni industriali in una traversa di Via Cupa Travi, stradina che scende da Massa, e che nasce dall’incrocio con via Valente. La traversa, chiamata Via Giovanni Pascoli, ha ben poco di poetico e racchiude un’alta concentrazione di tettoie in amianto.
Da un primo esame, le tettoie, vicinissime alle case, sono vecchie e deteriorate, in alcuni casi, le lamine ondulate di eternit sono spezzate e quindi ad alto rischio di diffusione delle pericolosissime microfibrille di amianto, altamente cancerogene. Inoltre scorgiamo, dalla stessa viuzza, un grosso capannone industriale, di quelli che si costruivano circa quarant’anni fa, adibito a deposito di macchine edili, con una copertura di circa 2000 m² in eternit. Anche in questo caso ci è sembrato che questa avesse dei punti di rottura, è probabile infatti che la tromba d’aria di una ventina di giorni fa abbia creato danni anche in questi luoghi ma col rischio di conseguenze ben più durature e letali e agendo su strutture da tempo fatiscenti.
Ad aggravare la situazione va detto che tale fabbricato confina con i giardinetti di una vicina scuola statale, la Scuola Primaria “De Luca Picione”, dove accoglie, anche in estate, ospiti di un campo estivo, molti bambini che trascorrono le calde giornate proprio nello spazio che lambisce suddetto capannone.
Nel caos urbanistico che regna in quel vicolo, dove ai capannoni farciti di amianto si alternano canne fumarie dello stesso materiale e che serpeggiano tra i balconi diruti delle case, c’è forse poco spazio per la salute, tanto sottomessa alla priorità lavorativa e produttiva e in virtù di non sappiamo quale legge morale o economica che possa tenere. Ricordiamo che oltre a chi vive in quel luogo c’è anche chi ci lavora e che si trova a stretto contatto col pericoloso materiale; ma quanto vale una vita umana? Questa è la domanda che rivolgiamo agli organi competenti.
È opportuno quindi che le autorità scolastiche e amministrative di Cercola si muovano per verificare il reale pericolo e soprattutto prendere provvedimenti a riguardo, senza voltare la faccia davanti all’ennesimo caso di inquinamento ambientale.