Ieri le organizzazioni di categoria si sono riunite in municipio e in fabbrica
Cresce la mobilitazione sul caso Stellantis. Ieri mattina i responsabili dei vari sindacati, Fiom compresa, si sono visti in municipio con gli amministratori comunali di Pomigliano. Hanno concordato insieme un consiglio comunale straordinario per la mattina di venerdi 23 febbraio a cui è stato invitato anche il presidente della giunta regionale, Vincenzo De Luca. Nel pomeriggio poi le organizzazioni di categoria hanno riunito il consiglio di fabbrica all’interno dello stabilimento.
Nel frattempo sono giunte le ultime dichiarazioni dell’amministratore delegato Carlos Tavares rilasciate in quel di Ginevra. Un intervento che ha contribuito a gettare acqua sul fuoco delle polemiche visto che il manager di Stellantis si è dichiarato soddisfatto dall’annuncio del governo di voler dare il via agli incentivi all’acquisto delle auto. Tavares ha anzi “rilanciato” preannunciando un nuovo modello a Pomigliano in sostituzione della Panda che sarà a fine corsa nel 2026. Ma da queste parti non si fidano delle nuove garanzie sbandierate dall’industriale portoghese.
La mobilitazione
Già stamattina, in occasione della protesta organizzata in piazza Santi Apostoli a Roma dal governatore della Campania contro l’autonomia differenziata, vari sindacalisti e diversi loro iscritti dello stabilimento di Pomigliano seguiranno De Luca nella capitale per manifestare al suo fianco. Tra una settimana ci sarà poi il consiglio comunale straordinario, nell’aula consiliare della città delle fabbriche. C’è pure l’ipotesi del corteo. Dopo il consiglio di fabbrica unitario, il primo dopo 14 anni di divisioni, tenuto nel pomeriggio di ieri, Fim, Fiom e Uilm hanno diramato un comunicato attraverso cui hanno fatto chiaramente capire che intendono organizzare un corteo a Pomigliano.
«Al termine del consiglio comunale straordinario – scrivono nel messaggio le organizzazioni dei metalmeccanici – indiremo un’assemblea retribuita unitaria di fabbrica per indicare un percorso di mobilitazione che porti a una manifestazione pubblica nel cuore della città simbolo dell’automotive ». L’ultima volta che i sindacati si mossero tutti insieme in un corteo cittadino con l’obiettivo di difendere il futuro della “Fiat” di Pomigliano fu il 27 febbraio del 2009, quando l’allora amministratore delegato Sergio Marchionne diede il via a un piano maldigerito di ristrutturazione industriale. Allora però l’atmosfera era diversa da quella attuale, ormai totalmente dominata dalla rassegnazione e da uno spiccato individualismo favorito da condizioni politiche e sociali ai limiti della sopravvivenza quotidiana oltre che dai tanti errori commessi nel frattempo proprio da chi oggi tenta di riorganizzare chi da troppo tempo soffre il peso insostenibile della cronica crisi meridionale.