Pomigliano d’Arco – “Non più di dieci giorni fa Stellantis aveva informato le RSA dello stabilimento Giambattista Vico di Pomigliano d’Arco di un aumento di produzione del modello Panda, che passava da 315 vetture turno al giorno, a 395 e di una leggera flessione per il modello Alfa Romeo Tonale. Oggi la direzione aziendale ribadisce che la differenziazione della produzione dei due modelli consente di ricorrere alla cassa integrazione guadagni ordinaria per quattro giorni per il mese di ottobre”. E’ quanto affermano Mauro Cristiani, segretario generale Fiom Napoli e Mario Di Costanzo, responsabile settore automotive Fiom Napoli.
“Per la Fiom – precisano Cristiani e Di Costanzo – la scelta di ricorrere agli ammortizzatori sociali per l’intera fabbrica è inaccettabile considerato il consistente aumento di produzione su Panda e per questo ha espresso parere negativo alla richiesta aziendale di CIGO. Siamo sempre più convinti che il vero obiettivo di Stellantis del ricorso agli ammortizzatori sociali non è per fronteggiare un calo della domanda ma incrementare l’efficienza scaricando i costi sulla collettività”.
“Quanto accade allo stabilimento di Pomigliano – secondo Cristiani e Di Costanzo – conferma, ancora una volta che, da parte del ministro Urso, non è più rinviabile una convocazione dell’Amministratore delegato. Il Governo, a partire dal Presidente del Consiglio Meloni, deve assumere una posizione chiara rispetto alla politica di Stellantis che socializza le perdite e privatizza i profitti”. “Il perdurare del crollo delle vendite, dovuto alla fine degli incentivi statali – concludono Cristiani e Di Costanzo – conferma che, a partire dallo stabilimento di Pomigliano, occorrono investimenti in processo e prodotto nel nostro Paese nella mobilità sostenibile, così come avviene per Peugeot, Renault e Citroen. E’ evidente che più questo processo ritarda e più velocemente si ritornerà un’altra volta al periodo in cui più della metà del personale era collocato in Cigo”