Un carrello per la spesa nel parcheggio del supermercato e sul fondo, distrattamente dimenticato, un portafoglio contenente circa 400 euro in contanti e carte di credito. Siamo in via Pomigliano, a Somma Vesuviana, pochi minuti prima di mezzogiorno di domenica. Il supermercato è della catena MD e resta aperto fino alle 13, 30 anche il giorno festivo. C’è un via vai di clienti, soprattutto donne intente a far provviste per il pranzo domenicale. E fuori dal supermercato, come accade spesso, c’è un ragazzo nigeriano che si avvicina alle clienti chiedendo qualche spicciolo. Qualcuna lo scansa, altre gli allungano pochi centesimi e quando va bene un euro. Quasi nessuno gli parla davvero, nemmeno il personale del supermercato, abituato a vederlo ogni giorno o giù di lì, conosce il suo nome, sa dove abita, chi è.
Domenica scorsa però è accaduto qualcosa: il ragazzo di colore ha notato il carrello, ha visto il portafoglio dimenticato, lo ha aperto e si è trovato dinanzi quella che deve essergli sembrata una cifra spropositata di denaro. Deve aver avuto persino paura di toccarlo di nuovo, quel portafoglio. Infatti lo ha lasciato lì dov’era, nel carrello. E ha deciso di entrare in negozio per avvisare il personale. Il direttore, Gianni Esposito, è uscito per capire cosa fosse accaduto e il ragazzo gli ha mostrato il portafoglio, ancora lì nel carrello, intatto. «C’era molto denaro – racconta il direttore – carte di credito, documenti. Ho ringraziato il ragazzo e non ho avuto nemmeno bisogno di cercare il proprietario perché, poco dopo, si è presentata una signora preoccupatissima chiedendo se lo avesse dimenticato in cassa. Le abbiamo raccontato cosa fosse accaduto, credo che uscendo abbia fatto anche un regalo al ragazzo». A diffondere l’episodio sono stati alcuni clienti in fila alla cassa. «Abbiamo sentito il direttore che raccontava quanto successo, visibilmente emozionato – dice una signora – e ci è capitato di pensare che se quei soldi li avesse trovati un italiano…non sarebbe andata così». Tutto molto bello, ma nessuno ha pensato di chiedere al ragazzo nigeriano quale sia il suo nome, dove viva, da quale realtà arrivi. «Non conosco il suo nome – spiega il direttore – so che parla benino la nostra lingua, nient’altro». Ieri, forse a causa delle condizioni meteo non ideali, nessuno lo ha visto. «Lo abbiamo cercato – aggiunge il direttore – chiedendo ad un altro giovane che sosta solitamente nel parcheggio, purtroppo però lui non parla italiano».