Di recente è stata fatta una scoperta straordinaria nel Parco Archeologico di Ercolano.
Sono stati ritrovati dei resti di un giovane uomo vittima dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. La vera scoperta riguarda, però, il cervello del giovane, all’interno del quale gli esperti hanno trovato materiale organico vetrificato.
Una vera e propria emozione visto il raro fenomeno avvenuto: la vetrificazione del cervello, infatti, si verifica quando il materiale organico viene esposto a temperature estremamente elevate, superiori ai 510°, e poi raffreddato rapidamente; in questo modo, il processo di decomposizione si blocca e il tessuto si trasforma in vetro. Si tratta di una rarità biologica in quanto, dopo un’eruzione, i materiali incandescenti sprigionano un enorme calore che non si raffredda così facilmente mentre, in questo caso, le temperature sarebbe diminuite vertiginosamente al punto da far manifestare questo fenomeno unico al mondo.
L’intero processo è stato ricostruito da un team di ricerca italo-tedesco guidato dal vulcanologo Guido Giordano. Una scoperta davvero unica avvenuta proprio ad Ercolano, patrimonio di numerose testimonianze dell’antichità, che ora può annettere questo ulteriore ritrovamento considerato davvero raro: mai prima d’ora, infatti, era stato rinvenuto materiale cerebrale vetrificato.