Rapine ai coetanei e spari all’impazzata, la paranza dei bambini che terrorizzava Pomigliano

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Pomigliano d’Arco – Dalla lettura dei numerosi fascicoli dell’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti dei maggiorenni, e dalle 150 pagine del provvedimento destinato ai minorenni, emerge un quadro inquietante sulla criminalità giovanile a Pomigliano d’Arco. Tra i protagonisti di questa vicenda, spicca un sedicenne che avrebbe avuto un ruolo chiave nella gestione di una piazza di spaccio collegata agli Esposito, un sottogruppo del clan Cipolletta, attivo nella zona della “219”.

 

Il giovane, secondo le accuse, non si sarebbe limitato a ruoli marginali, ma avrebbe avuto un ruolo attivo all’interno del gruppo guidato da Olindo e Salvatore Cipolletta, tanto da vedersi contestata l’associazione a delinquere di stampo mafioso. Oltre alla vendita al dettaglio di cocaina e hashish, il ragazzo sarebbe stato coinvolto anche in azioni violente per contrastare il clan rivale Ferretti-Mascitelli, che a sua volta operava sotto l’influenza del clan Mazzarella di Napoli.

 

Uno degli episodi più rappresentativi della pericolosità del gruppo è avvenuto lo scorso 1° marzo. Quel giorno, il sedicenne, insieme ad altri quattro complici, tra cui Olindo Cipolletta, avrebbe messo in atto una rapina a mano armata ai danni di una comitiva di giovani a Casalnuovo. Il gruppo non avrebbe esitato a puntare una pistola contro le vittime, che si trovavano a bordo di una Renault, lasciandole sotto shock e privandole dell’auto.

 

Non si sarebbe trattato di un caso isolato. La banda giovanile, definita una vera e propria “paranza”, avrebbe più volte sottratto con la violenza telefoni di ultima generazione e ingenti somme di denaro. Tra le accuse mosse al babyboss, figura anche l’aggressione di uno spacciatore, reo di aver venduto droga senza rispettare i confini imposti dal clan.

 

Questa vicenda evidenzia la crescente piaga della criminalità giovanile e la spregiudicatezza con cui operano bande di adolescenti, spesso guidate da logiche mafiose, seminando paura e violenza nei territori in cui operano.