Pasquale D’Alessio nasce a Somma Vesuviana dietro l’abside, adderete ‘e campane, della chiesa Collegiata del Casamale. Vive a Riccione da più di 45 anni. Già presidente dell’Associazione Ilaria Alpi (1961 – 1994), la giornalista e fotoreporter assassinata a Mogadiscio, è stato co-organizzatore del Premio Giornalistico Televisivo in sua memoria. Regista e autore per il teatro, componente del Consiglio di amministrazione dell’Istituzione Cultura del Municipio di Riccione, ha svolto l’attività di responsabile della Biblioteca municipale locale. MusicArTerapeuta nella Globalità dei Linguaggi, ha pubblicato sette libri di poesie. Nel 2021 con l’editore CartaCanta, pubblica Il suo annuncio, il tuo tempo.
D’Alessio, in questo suo ultimo libro, riesce dare una vita a colui che è scomparso nella luce massima della pittura; a quel Piero della Francesca (+ 1492) – come spiega il critico letterario Arnaldo Colasanti – di cui nemmeno Giorgio Vasari, così pronto toscanamente all’aneddoto, riuscì a dare, oltre l’opera, una prova di esistenza. Piero di Benedetto de’ Franceschi, noto comunemente come Piero della Francesca, è stato un pittore e matematico italiano, una delle personalità più emblematiche del Rinascimento Italiano ed esponente, infine, della seconda generazione di pittori – umanisti. Il libro di 188 pagine, editore Risguardi, è acquistabile online (Amazon, unilibro.it, e altri siti web) e prenotando nelle migliori librerie.
Che libro è Piero della Francesca – Sorella Prospettiva. Inizio di Piero?
“È un libro che vive di due momenti. Nella prima parte sono, mi sono immaginato di essere un Piero bambino, ragazzo che scopre la luce, la linea, la linea spezzata, l’ombra e gli angoli. Mi sono immaginato io essere un Piero della Francesca che gira per sul suo Borgo, il Borgo di Sansepolcro e si ferma ad osservare le mani che lavorano nelle varie, tante botteghe, di Sansepolcro. Del suo primo apprendistato, sempre nel suo Borgo. Sono un Piero che inizia a dipingere bandiere e palio, che dipinge sul legno e sulla cera, così ci riportano i rari documenti sulla vita di Piero che sono riusciti a giungere a noi. In primis ciò Cher racconta Giorgio Vasari. Per poi passare a l’informato storico dell’arte James R. Banker”.
E nella seconda parte?
“Nella seconda parte si racconta della sua vita attraverso una serie di appunti su Piero della Francesca. Una vita che come dice Carlo Ginzburg è come scalare una montagna di quarto grado. Racconto anche della famiglia di Piero e della sua prima vita scolastica, del suo rapporto con l’artista Antonio d’Anghiari, del suo fondamentale arrivo a Firenze…”
E cosa accade a Firenze?
“A Firenze conosce l’arte di Masaccio, incontra l’arte di Masolino, di Paolo Uccello, del Beato Angelico. Ma a Firenze incontra, (forse conosce?), l’Alberti? Di sicuro legge il De Picture di Leon battista Alberti, che diventerà il testo dell’arte nel rinascimento italiano. A Firenze, Piero incontra la prospettiva di Brunelleschi! Essere a Firenze nel 1439 significa trovarsi al centro del m ondo. Il Papa Eugenio IV e l’intera corte pontificia hanno preso alloggio in città. Ed è imminente è l’arrivo dell’Imperatore d’Oriente Giovanni VIII Paleologo. Piero in quei giorni osserva e mette nello sguardo i colori, le forme, la simbologia della chiesa d’Oriente. Colori, forme che ritroveremo in Arezzo, nella basilica di San Francesco, negli affreschi della Leggenda della Vera Croce. Inoltre si racconta dei suoi due viaggi a Roma, dei rapporti artistici che Piero intrattiene con la corte di Urbino, con Ferrara, con Rimini e si raccontano delle opere di Piero dalla Flagellazione, alla Madonna del Parto, alla Resurrezione e le altre per terminare con, forse, la sua ultima opera La Natività.”
Quando tempo per realizzare questo libro?
“Dieci anni di lavoro, nel frattempo ho scritto, scrivevo altri libri di Poesia…”