Sinistra ecologia e Libertà critica l’ultimo incontro dei vertici Gori svoltosi la settimana scorsa: “Quello del Gambrinus è pura propaganda figlia di una costante opera di disinformazione”.
Al Gambrinus è andato in scena l’ennesimo atto di una commedia su cui sarebbe preferibile far calare il sipario. Il sen. Sarro, come l’AD di GORI ing. Marati, omettono completamente che tanto l’abbassamento tariffario (minimo) quanto i presunti investimenti sono il frutto del regalo di 157 milioni di euro che la Regione Campania “starebbe per fare” alla GORI sulla base di un accordo capestro che si risolverebbe, nella sostanza, nel coprire con soldi pubblici il debito di una società privata.
Quella del Gambrinus è pura propaganda figlia di una costante opera di disinformazione che ha caratterizzato e continua a caratterizzare da anni l’operato della dirigenza di GORI ora con l’autorevole spalla del presidente dell’ATO 3. Il Presidente Sarro, che ha abbandonato definitivamente il suo ruolo di arbitro e controllore della gestione, appare ormai dedito da tempo ad un unico scopo ossia salvare la GORI., una società carrozzone che sarebbe già fallita se i sindaci dei comuni non avessero dato il via libera al salvataggio con i soldi dei cittadini.
Al di là delle chiacchiere del caffé Gambrinus la verità è che si sta cercando di scaricare i debiti della GORI sulla Regione Campania, ossia su noi cittadini. Chiediamo ancora una volta al Presidente Caldoro e a tutta l’amministrazione regionale di non cedere alle pressioni delle lobby e lo invitiamo ad utilizzare i 157 milioni di regalo a GORI per migliori cause quali il trasposto pubblico e la sanità. Per ciò che riguarda la GORI è ormai chiaro che non c’è altra strada della liquidazione della società e della costituzione di una nuova azienda speciale consortile, in cui far confluire i lavoratori, e che gestisca il servizio in maniera trasparente, democratica e partecipata.
Infine invitiamo gli amministratori della GORI e il Presidente Sarro a non perdere tempo a Napoli dove l’acqua è tornata bene comune, ma ad interessarsi piuttosto del disastro del servizio idrico nell’ATO 3 e dei migliaia di disservizi, interruzioni e perdite che ogni giorno i cittadini si trovano ad affrontare.