I comuni del polo industriale napoletano: “Allargare le maglie del patto di stabilità”

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Da Afragola a Pomigliano, da Casalnuovo ad Acerra si registrano avanzi di cassa milionari. Che però non si possono spendere a causa delle restrizioni imposte dall’Europa.

Comuni del polo industriale nel degrado, comuni che però sono in attivo ma che non possono spendere quanto vorrebbero. Motivo: il patto di stabilità, ostacolo principale nella realizzazione di opere pubbliche e servizi. E’ la causa principale dello scontento inconsapevole per i circa 240mila abitanti del quadrilatero composto dalle città di Pomigliano, Acerra, Casalnuovo e Afragola.

Cittadini che spesso non comprendono che dietro una buca nell’asfalto, un lampione spento o una scuola malconcia si nasconde il blocco di bilancio imposto dall’Europa. Ecco i conti delle municipalità industriali incastonate nell’alveare metropolitano di Napoli. Casalnuovo ha un bilancio in attivo con un avanzo di 19 milioni, 6 dei quali sono vincolati per il fondo di riserva. Per quanto riguarda Pomigliano, l’avanzo di bilancio è di 1.999.000 euro mentre ammontano a 19 milioni i mutui contratti dall’ente per opere pubbliche. Mutui che si possono però usare soltanto col contagocce a causa delle restrizioni imposte dal patto. Bilancio in attivo anche ad Afragola. Il comune può spendere i soldi anche perché non ha debiti pregressi. Qui l’avanzo è di 23 milioni, di questi 10 sono vincolati nel fondo di riserva.

Il bilancio del comune di Acerra si è chiuso in pareggio. Qui il consuntivo 2012 registra un avanzo di amministrazione di 14 milioni di euro. Il saldo obiettivo imposto dal patto di stabilità 2012 indicato dal Ministero era di 970mila euro ma Acerra ha raggiunto un saldo finanziario di 1 milione 672mila euro, con un maggior risparmio di 652mila euro da assegnare al pagamento dei debiti con le imprese. Per il 2013, il saldo obiettivo relativo al patto di stabilità indicato dal ministero è per il momento di 2 milioni 327mila euro, in attesa delle misure finanziarie che sta per adottare il governo Letta.
(Fonte foto: Rete Internet)