A San Siro si gira “Sofferenza, impegno e cinismo a Milano”, un titolo che ha il sapore di quei film polizieschi e sulla malavita degli anni 70, come “Milano calibro 9” o “Napoli violenta”.
Il Milan è più bello, e inizia a premere gli azzurri verso la propria porta, il primo tempo è ad appannaggio degli avversari. Il Milan riesce agevolmente a sfondare centralmente, e Giroud padroneggia al centro dell’area facendo disperare i centrali azzurri. La traversa e Meret lo fermano. Il portiere azzurro sarà sicuro e deciso per tutta la partita. Iniziamo a pensare che con questo Milan un pareggio sarebbe un risultato da conservare con cura. Il Milan mostra la sua qualità corale, mentre gli azzurri sfruttano il flagello di Dio, quando ha la palla al piede Kvara sono danni per tutti. Si procura un rigore, il Var certifica, Politano insacca. Nonostante il gol, gli azzurri non sembrano padroneggiare il fondamentale del rigore, lo stesso rigore di Politano non esalta, bisogna migliorare da questo punto di vista.
Il Napoli fa partire i cambi, Simeone per un opaco Raspadori, e Zerbin per un claudicante Politano. L’ingresso di Zerbin è da paura, le sbaglia tutte. E’ una scelta sbagliata del mister che mette lo zampino sul pareggio avversario. Infatti il Milan attacca deciso, sfruttando la sua fascia sinistra, dove Hernandez si fuma Zerbin, e serve al centro Giroud, che capitalizza finalmente la sua bella partita. Contro questo Milan sarebbe finita. E invece gli azzurri non mollano, fanno di sofferenza, impegno e cinismo le tre parole chiave di questa partita, che si incarnano pienamente nel Cholito Simeone. Il centrale azzurro riceve palla in area, la gestisce tra 3 avversari, e serve Rui, rientra in area, Rui la scaglia in mezzo e Simeone incorna verso l’angolino. Che gol, è il gol della vittoria. Il gol di un giocatore sul quale ho espresso la mia non sempre positiva opinione. Il mio pensiero su Simeone è che tecnicamente non sia all’altezza di molti dei suoi compagni, ma che con l’impegno cerchi di arrivarci, e pensavo che questo potesse non realizzarsi. Beh, io non so se a fine stagione mi ricrederò totalmente, ma il Cholito è il simbolo di questo Napoli che anche contro chi gioca meglio, soffre, si impegna e finalizza le poche occasioni. Termina con gli ultimi cambi azzurri e con la traversa di Kalulu, gli azzurri hanno anche l’appoggio dei legni.
Il Milan è squadra forte, squadra che conferma di poter difendere il successo dell’anno scorso, ma incontra un Napoli che non dimostrerà sempre un calcio fluido e pieno di idee, ma che lotta, si difende, soffre, e quando non riesce a fare il miglior gioco, sfrutta la qualità dei suoi singoli. Vince meritatamente con “sofferenza, impegno e cinismo a Milano”.
