Vittoria in tribunale per le lavoratrici della refezione scolastica di Ottaviano

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Riceviamo e pubblichiamo dal FAILMS

Un importante successo per i diritti dei lavoratori è stato ottenuto presso il Tribunale di Nola. Un gruppo di lavoratrici iscritte al sindacato FAILMS, impiegate nel servizio di refezione scolastica del comune di Ottaviano e assunte da aziende appaltatrici, ha visto riconosciuto il proprio diritto a un orario di lavoro minimo conforme al contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL).

Le lavoratrici, assistite dall’avvocato Giovanni Della Corte, avevano denunciato di essere state assunte con un contratto che prevedeva solo 6 ore settimanali di lavoro, a fronte delle 15 ore minime stabilite dal CCNL per il settore, disapplicato dall’azienda appaltatrice. Una situazione che violava palesemente le norme contrattuali e le tutele previste dalla legge denunciata anche all’amministrazione comunale che è rimasta inerte.

Grazie all’intervento dell’avvocato Giovanni Della Corte, che ha invocato l’articolo 2077 del codice civile, le lavoratrici hanno ottenuto una sentenza favorevole. Il giudice ha stabilito che le clausole contrattuali individuali che prevedono condizioni peggiori rispetto a quelle del contratto collettivo sono nulle e devono essere sostituite da quelle più favorevoli per il lavoratore. Inoltre, è stata applicata la clausola sociale contenuta nel capitolato d’appalto, che impone alle imprese di rispettare i contratti collettivi nazionali di lavoro.

Questa sentenza rappresenta una vittoria importante per tutte le lavoratrici del settore – ha commentato Luigi Raiola, Segretario Provinciale del sindacato FAILMS, che ha seguito le fasi di rivendicazione sindacale -. Non ci fermeremo alle lavoratrici del comune di Ottaviano. La prassi di stipulare contratti che non rispettano l’orario di lavoro minimo è diffusa. Purtroppo le amministrazioni comunali non controllano il rispetto del CCNL ma si preoccupano solo di fare gare al ribasso di prezzo: il rispetto delle norme contrattuali è un dovere che non può essere ignorato“.

La sentenza del Tribunale di Nola rappresenta un precedente importante e potrebbe aprire la strada ad altre cause simili. Le lavoratrici di Ottaviano hanno dimostrato che, anche di fronte a situazioni di precarietà e sfruttamento, è possibile far valere i propri diritti e ottenere giustizia.