Avevamo già iniziato a vedere delle difficoltà difensive durante le prime due partite di questa stagione, mascherate dall’enorme differenza di valori in campo e il potere offensivo azzurro. Con la Lazio si palesano e decidono.
Eppure il primo tempo vede un Napoli che avrebbe meritato più dell’1 – 1 col quale le due squadra vanno negli spogliatoi, e alcune statistiche della partita daranno comunque ragione al Napoli. Il Napoli è bravo a recuperare subito lo svantaggio, è pericoloso, ma è poco preciso (Garcia si era già lamentato di questa scarsa precisione). Ma una partita si gioca in 2 tempi, e gli azzurri spariscono nel secondo tempo, dopo aver subito il raddoppio laziale. Cinica la Lazio a finalizzare le pochissime occasioni. Dopo il vantaggio è un caos, il Napoli è confuso, disunito, il centrocampo lascia delle praterie agli avversari, la difesa (alta) è sgangherata. E non mancano palle perse a centrocampo che danno il via ai contropiedi avversari, e palle ribattutte sui piedi dei laziali. Il Napoli sparisce. E nemmeno i due gol annullati giustamente ai laziali danno la spinta agli azzurri. I cambi non convincono. Il Napoli prova a riagguantare il pareggio nel finale, ma è ancora poco preciso.
Il Napoli è una nave con falle nella stiva, imbarca acqua e affonda malamente con la Lazio. Le colpe? Nonostante il Napoli avesse necessità di un centrale difensivo forte, io non vedo nel mercato la causa di questa debacle di inizio campionato. La fase difensiva non sta funzionando, partendo dal filtro di centrocampo, il Napoli forse non è ancora nel pieno della sua forma fisica, è disunito, allungato e sembra non avere ancora equilibrio. Sebbene il sistema di gioco sembri lo stesso, si iniziano a vedere dei movimenti nuovi, compiti diversi, anche in mezzo al campo, che forse i giocatori non hanno ancora appreso. Qualcuno pensa che i giocatori non abbiano quella fame necessaria. Avrà le sue responsabilità il mister, che non convince nei cambi. Cosa fare ora? Quando si cade ci si rialza, non crocifiggiamo nessuno, nemmeno quel Lindstrom che non “ingarra” la prima, nemmeno il mister. Tocca al mister capire cosa non è andato e come migliorare i movimenti e le idee, per poter tappare le falle nella stiva. Ora è ancora possibile.