Le questioni del sesso che riguardano Berlusconi hanno fatto venire fuori, con nettezza, un costume abbastanza consolidato: per fare carriera molti, non esitano prestazioni fuori orario.
Caro Direttore,
alcuni giorni fa, viaggiando su un treno ad alta velocità, sulla linea Genova-Napoli, sono stato tirato, mio malgrado, in una discussione con alcuni sconosciuti compagni di viaggio. L”argomento -nato probabilmente già in una sala d”attesa o lungo i marciapiedi di una stazione- riguardava il rapporto esistente, oggi, tra sesso e carriera. Sì, sì: hai capito bene. La domanda, mai formulata esplicitamente ma sempre presente in ogni piega delle parole, era sempre la stessa: quante possibilità in più si hanno per lavorare, per avere successo, se si usa (anche o soprattutto) il proprio corpo?
Infinite ed indefinite se, per esempio, si pensa che la signora D”Addario è stata accolta come una diva al festival del cinema di Venezia o che la giovane Noemi Letizia ha ricevuto un premio, dalle mani di un sindaco in cerca di gratuita pubblicità, per non si sa bene quale improbabile merito.
La discussione, a onor del vero, non si è mai accentrata sul rapporto sesso-potere. Tutt”altro. Anzi, una signora, che mostrava di avere una profonda cultura classica, mentre il treno sfrecciava dalle parti di Orbetello, ha chiuso il discorso sui fatti di cronaca quotidiana a tutti noti, citando lo scrittore latino Svetonio e la sua “Vita dei Cesari”.
Mi sembra ancora di averla nelle orecchie quella voce decisa e suadente: “Ma dai! Da che mondo è mondo i fatti sono andati sempre così e gli uomini di potere non sono mai stati esenti dalle tentazioni della carne. Il divo Giulio Cesare, ad esempio, secondo Svetonio, per i suoi amori omo ed eterosessuali fu chiamato, in un”orazione di Curione, marito di tutte le donne e moglie di tutti gli uomini! Il conquistatore delle Gallie, infatti, ebbe un ruolo passivo nella relazione con Nicomede, re della Bitinia. Ebbe tre mogli: Cornelia, Pompea e Calpurnia. Intrecciò una relazione con la regina Cleopatra ed anche con Eunoe, la regina della Mauretania. Sedusse, poi, a quel che si sa, Postumia (la moglie di Servio Sulpicio), Lollia (la moglie di Aulo Gabino), Tertulla (la moglie di Marco Crasso), Mucia (la moglie di Gneo Pompeo), Servilia (la madre di Marco Bruto) e Terza (la figlia di Servilia). Addirittura, poi, si tramanda che per Servilia abbia comprato una perla del valore di sei milioni di sesterzi:Che altro dire?”.
Ridefinita la discussione, il tema centrale –tra uno squillo di cellulare e l”imbocco di una galleria- è diventato quello dell”irrinunciabile uso del baratto tra bellezza e carriera o, se si vuole, dell”uso di un corpo (flessuoso, sinuoso, piacente) come scorciatoia per lavorare o raggiungere traguardi immeritati e, perciò, impensabili.
In quel momento, caro Direttore, mi sono ritornati in mente una serie di episodi, che al di là di una curiosità pruriginosa, credo possano rappresentare lo stimolo per ragionare su alcune amare realtà.
Certo, se si pensa che, in un paesino del padovano, è stato scoperto uno scambio sesso-schede telefoniche, tra alunni delle medie a bordo dello scuolabus, c”è da restare basiti. Ma pullulano, ormai, anche notizie di studentesse universitarie pronte a far sesso in cambio del superamento (e con buoni voti) degli esami. Prevale il merito o un letto giusto? Su Napoli.bakeca.it, qualche tempo fa, un idraulico si è dichiarato pronto ad eseguire lavori gratis se richiesti da “una donna abbastanza piacente dai 25 ai 50 anni. Si assicura massima serietà e discrezione”. Sullo stesso sito, un odontoiatra, invece, ha offerto “prestazioni gratuite in cambio di sesso”.
Su Vivastreet.it, poi, qualcuno si è detto pronto ad affittare “stanze arredate in palazzo signorile a studentesse, massimo 2, in cambio di due prestazioni sessuali mensili”. Sempre su Vivastreet.it un generoso navigatore ha messo a diposizione un viaggio di piacere in barca a vela, tutto pagato, dal 6 al 20 agosto scorso, ad una “ragazza socievole, distinta, colta, non necessariamente bella, magra, non molto alta (sull”1,60-1,65), single, disponibile ad un viaggio di solo piacere e conoscenza”.
Che dire, caro Direttore? Quando, tanti anni fa, pensavo ancora, per esempio, che le nomine annuali al provveditorato agli studi fossero assegnate seguendo una graduatoria (così come per il superamento di un esame o quello di un concorso), una mia cara amica, Gabriella, giunonica insegnante di educazione fisica, mi sradicò dall”ingenua stoltezza, mettendomi a parte di una proposta ricevuta da un influente funzionario statale: “una buona nomina, una buona scuola in cambio di buon sesso”.
Situazione irreale? Affatto. Nel 1985, Jorge Amado, nel romanzo “Dona Flor e i suoi due mariti”, scriveva: “In provveditorato le nomine toccavano solo a quelle disposte a concedere i loro favori, ad accettare inviti per qualche passeggiata notturna dalle parti di Amaralina, Pituba, Itapoa, oppure a qualche festicciola intima, come autentiche femmine da bordello. Le ragazze perbene non avevano nessuna possibilità di sfondare,restavano ad ammuffire sulle sedie coperte di cuoio della sala d”aspetto”.
Caro Direttore, mai fare, è chiaro, di tutta l”erba un fascio! Ci sono tantissime persone serie, che sgobbano, soffrono, sudano, si conquistano con merito, con le competenze, con le unghie e col sangue un posto di lavoro. E non devono dire grazie a nessuno, se non alla propria intelligenza, al proprio senso del dovere, alla propria perseveranza. Ma, spesso, non basta. Perchè sulla loro strada, sempre più di sovente, incrociano i mercenari del corpo, del sesso. E, così, capita, purtroppo, che moltissime persone conseguano una laurea (un titolo di studio, un attestato quale che sia, quando non si tratta di mera autecertificazione!) e si ritrovino, subito dopo, immeritatamente, ad occupare posti di responsabilità e comando. Come avviene, sempre più spesso, in tutti i segmenti di lavoro. Ed allora, addio ad ogni discorso di dignità, trasparenza, merito, competenza!
Per motivi professionali, mi è capitato e mi capita di spostarmi, per periodi anche abbastanza lunghi (una settimana o anche un mese) in alcune cittadine del centro nord (Carpi, Desenzano, Pesaro, Riccione, Sassuolo, Terni, Viareggio). Nelle pizzerie, nei ristoranti, alle fermate dei bus ed a quelle dei taxi, alcune confidenze, dissertazioni tra avventori suonano come assordanti ritornelli: “Gliel”ha data ed è diventata quella che è:E” riuscito a portarselo (o a portarsela) a letto ed ha avuto la strada spianata:”.
Caro Direttore, tu mica sei tanto giovane? Non ti sgomenti, certo, per queste considerazioni? Lo so, lo so. Per te il sesso era tutt”altra cosa. Molto prima che ne avessi contezza, lo immaginavi, fantasticavi e leggevi e rileggevi brani del tipo: “Dopo quel lungo bacio Agata si era rovesciata con gli occhi chiusi sulla dormeuse e favoriva i movimenti di lui che cercava di toglierle la gonna; lo aiutò con una mossa premurosa quasi da massaia a districare e a staccare il gancetto della sottana:” (Ercole Patti, La cugina, Bompiani, 1965). Altri tempi, direttore. Altri costumi, altri ideali. Ed anche altri uomini, nel senso di uomini e donne, naturalmente.
(Foto tratta dal film “Rivelazioni. Sesso è potere”. Con Michael Douglas e Demi Moore)