Stellantis, produzione a picco nel 2024: anche Pomigliano in rosso

POMIGLIANO D’ARCO – “Profondo rosso” per la produzione di Stellantis nei primi 9 mesi del 2024: dopo tre anni di crescita il dato è negativo sul 2023 con 387.600 auto e furgoni commerciali prodotti. Lo dice il Report della Fim Cisl, presentato dal segretario generale Ferdinando Uliano. Per la prima volta tutti gli stabilimenti sono in negativo e perdono sia le auto (-40,7%) sia i veicoli commerciali.(-10,2%). Anche i due siti in positivo nel primo semestre, Pomigliano e Atessa, sono in rosso (-5,5% e -10,2%). La Fim prevede per il 2024 una produzione di auto sotto le 300mila unità e complessiva di 500mila unità, un terzo in meno del 2023 (751 mila). A Melfi il dato produttivo nei primi 9 mesi rispetto all’anno precedente è fortemente negativo, con un -61,9%, che in termini di volumi significa quasi 90 mila vetture in un solo anno. È lo stabilimento che perde la maggiore quantità di auto. Delle 54.240 auto prodotte, il 34% è rappresentato da 500X, il 28% da Jeep Renegade e il 38% da Jeep Compass. Lo stabilimento di Pomigliano da solo continua a produrre oltre il 59% delle auto degli stabilimenti italiani, ma anche per la fabbrica campana la situazione è peggiorata. Fino al trimestre precedente era l’unico stabilimento di assemblaggio auto che non perdeva rispetto al dato 2023. Con l’ultimo trimestre, pur producendo 141.290 unità, ha riscontrato una flessione negativa del 5,5%, inevitabile dopo la decisione di una chiusura estiva di 5 settimane tra ferie e cassa integrazione. Uliano ha parlato anche di Comau: “Sapevamo dello spin off, ma speravamo che fosse sul modello Ferrari, cioè con il controllo che rimaneva nelle mani di Stellantis. Con la cessione, invece, del 50,1% delle quote il nostro timore è che si tratti solo di un primo passo in un processo di disimpegno che potrebbe diventare ancora più pronunciato. Stiamo insistendo verso il Governo Italiano affinché eserciti al meglio la propria azione al fine di contrastare tale operazione per ottenere tutte le garanzie industriali e occupazionali di questa importante azienda”. Per quanto riguarda Teksid, sono 1.064 i lavoratori presenti nella fonderia di Carmagnola, di cui 177 somministrati e 110 distacchi da Pratola Serra, Melfi e Cassino. Le produzioni sono tutte dedicate alla componentistica, testa cilindro e basamento, relativa ai motori endotermici. “E’ indispensabile un monitoraggio continuo e di verifica rispetto ai reali impatti occupazionali – ha spiegato Uliano – e soprattutto per avere risposte certe rispetto alle prospettive future. A tutt’oggi non abbiamo una situazione di ammortizzatori sociali. Desta comunque preoccupazione il calo dei dipendenti diretti, la riduzione dei particolari che verranno prodotti e la produzione annua che è al di sotto della potenzialità dello stabilimento”.

Salute dal campo alla tavola, Acerra accoglie professionisti per convegni e workshop

0
Acerra – Il Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, con il finanziamento e il patrocinio della Regione Campania, il patrocinio del Comune di Acerra, il Patrocinio dell’Ordine degli Psicologi della Campania e in collaborazione con l’Associazione Ari.Amo, nei giorni 3, 4, 5, 6 ottobre 2024, all’interno della splendida cornice del Castello dei Conti di Acerra, darà vita all’evento “La salute dal campo alla tavola”: una quattro giorni tra convegni e workshop, incontri con docenti, medici, psicologi, professionisti e specialisti del settore per la promozione delle progettualità della fisiologia della nutrizione, dimostrazioni di esercizio fisico/sport e attenzione per l’agricoltura sana, l’ambiente e la sostenibilità.   Dal 3 al 6 ottobre, nella sessione mattutina, dalle ore 10, ci saranno workshop su vari temi, rispettivamente: nutrizione, benessere psico/fisico, agricoltura e sostenibilità. Tali giorni saranno dedicati alla discussione di temi incentrati sulla tutela della salute, saranno trattati i più recenti approfondimenti circa l’importanza di una corretta alimentazione, il ruolo fondamentale dello sport sul benessere psico-fisico ed una prevenzione che passa dall’alimentazione all’ambiente, dall’agricoltura al territorio e all’esercizio fisico. Tante le attività rivolte ad un pubblico variegato con un unico grande obiettivo: incuriosire, informare ed aprire una finestra agli studenti sulle opportunità future.   Nelle sessioni pomeridiane, a partire dalle ore 16,30, invece, sempre nelle giornate dal 3 al 6 ottobre, sarà riservato uno spazio alla pratica sportiva outdoor, attraverso l’utilizzo di attrezzature all’aperto messe a disposizione sul territorio: una valida opportunità per godere dei benefici dell’esercizio fisico e favorire un continuo contatto delle persone con la natura. Con la partecipazione delle associazioni sportive locali Asd Ginnastica Artistica Royal, Akeri Basket, Asd Top Soccer, Asd Acerrana, Asd Atletica 88, Vitiello Boxe, Asd Papillon, Asd Boxe Acerra, S.C.D. Studio arti marziali Karate-Do, si terranno dimostrazioni sportive aperte al pubblico in tutta l’area del Castello.   Nelle serate di sabato 5 e domenica 6 ottobre 2024, in Piazzale Renella, inoltre, oltre a momenti di intrattenimento, ci saranno l’esposizione e la degustazione di prodotti agricoli locali grazie alla partecipazione dell’Associazione Ari.Amo.   Il progetto multidisciplinare “La salute dal campo alla tavola” è il risultato di alleanza e sinergia tra università, istituzioni, scuola, aziende agricole, cittadinanza e territorio: un evento di natura scientifico-culturale, volto alla disseminazione della conoscenza scientifica, culturale, ma anche ricreativa con l’obiettivo di promuovere, educare, formare ad uno stile di vita sano, a scelte di qualità alimentari e comportamentali, rispetto dell’ambiente, cultura della sostenibilità, conoscenza del patrimonio locale, cultura alla pratica sportiva e formazione alla responsabilità sociale e civica.   Si tratterà di una manifestazione unica nel suo genere, per la prima volta saranno coinvolti tutti insieme produttori, docenti, professionisti del settore: nutrizionisti, chef, agricoltori che si confronteranno e discuteranno con esperti psicologi e con i più giovani.   I temi trattati saranno l’importanza della corretta alimentazione e dell’attività fisica come binomio imprescindibile per uno stile di vita sano; la scelta dell’alimento, inoltre, impatta non solo sulle funzioni del nostro organismo ed i rapporti sociali, ma anche sull’ambiente circostante in termini di consumo idrico (importante anche la collaborazione della ditta Acquatech, partner tecnico del progetto), di suolo e sulla produzione di gas serra ed azoto. Si discuterà del rispetto dell’ambiente e della sua tutela, il corretto utilizzo delle risorse e la valorizzazione delle materie prime, la qualità dei prodotti e la loro trasformazione, l’importanza delle imprese locali per il tessuto sociale ed economico, i moderni stili di vita e i nuovi approcci all’agricoltura e alla cucina.   Attraverso i convegni e i momenti di workshop con gli esperti, ma anche attraverso la degustazione di prodotti tipici, si punta alla realizzazione del benessere fisico dei cittadini, per la produzione di cibi buoni, nutrienti e accessibili; alla produzione di contenuti e di valori che consentano un approccio olistico, scientifico, storico e culturale sul tema dell’agricoltura e del territorio e al rapporto tra città e campagna; alla creazione di opportunità di reddito e di lavoro che possono crearsi per le aziende e per quelle risorse umane che nel lavoro agricolo e nella trasformazione dei prodotti agricoli possono cercare nuove opportunità.

Lutto cittadino per lo studente precipitato dalla finestra della scuola

0
Torre del Greco – Si terranno oggi alle ore 16, nella basilica di Santa Croce, i funerali dello studente di 16 anni morto la settimana scorsa a Torre del Greco a causa delle gravi ferite riportate a seguito della caduta da una finestra dell’aula al secondo piano dell’istituto Pantaleo (sul caso indagano i carabinieri, una delle ipotesi più accreditate resta quella del gesto volontario). Il sindaco Luigi Mennella ha proclamato il lutto cittadino, sottolineando come “l’amministrazione comunale, interpretando il comune sentimento dei cittadini, profondamente colpiti da questa drammatica notizia, intende manifestare in modo solenne la propria vicinanza al dolore dei familiari”. Nel proclamare il lutto cittadino, il sindaco dispone “l’esposizione delle bandiere a mezz’asta sugli edifici comunali”, “la presenza del gonfalone cittadino alla cerimonia funebre in rappresentanza dell’amministrazione comunale” e “di vietare le attività ludiche, ricreative o comunque incompatibili con il carattere luttuoso della giornata”. Con l’ordinanza, infine, Mennella invita “i cittadini a partecipare in raccoglimento e rispetto alla celebrazione dei funerali quale segno tangibile di solidarietà e condivisione” e “i dirigenti di tutte le scuole cittadine di ogni ordine e grado ad osservare alle ore 11 un minuto di silenzio in segno di cordoglio e vicinanza”. (ANSA).

Circumvesuviana, pendolari: “Basta disagi”

Napoli. Riceviamo e pubblichiamo:  Napoli 2 ottobre2024

Comunicato Stampa Pendolari Circumvesuviana

Circumvesuviana: BASTA DISAGI! Questa mattina ancora una volta i pendolari vesuviani hanno vissuto sulla propria pelle, i disagi dell’inefficiente offerta di trasporto pubblico programmata da Eav. Oltre ai ritardi su treni della linea Sarno e bus integrativi della Baiano ieri e oggi si sono verificate situazioni di sovraffollamento alle fermate al limite della sicurezza che dopo litigi e diverbi hanno costretto alcuni passeggeri a rinunciare e attendere la corsa successiva. I comitati nella riunione in prefettura hanno evidenziato la criticità della programmazione del servizio,  Eav si è detta disponibile all’ascolto. Se le parole contano chiediamo all’Eav di apportare da subito dei cambi alla programmazione per scongiurare il ripetersi di episodi simili che potrebbero sfociare in rissa e violenza. Enzo Ciniglio portavoce comitato pendolari NOALTAGLIODEITRENIDELLACIRCUMVESUVIANA                                                  Salvatore Ferraro portavoce comitato pendolari CIRCUMVESUVIANA EAV                                                                        Salvatore Alaia Presidente del Comitato Civico   E(A)VITIAMOLO benedi Sperone                                                                                Avv. Marcello Fabbrocini Presidente Comitato Civico di Ottaviano. A Cifariello ETS

Le mani della camorra sulle elezioni “in pandemia”: “Banchetti alimentari per comprare voti ai candidati”

  CAIVANO – Temeva il Covid-19 Massimo Gallo, a capo dell’omonimo gruppo camorristico di Caivano dedito allo spaccio di droga, tanto da impedire ai suoi accoliti di salire a casa sua, anche se muniti di mascherina, per consegnare i proventi delle vendite. Emerge anche questo dall’indagine dei carabinieri del nucleo Investigativo e del gruppo di Castello di Cisterna che all’alba di ieri, coordinati dalla DDA, hanno completato una vasta operazione che ha portato alla notifica di ben 50 arresti. Gallo, infatti, preferiva che la consegna dei proventi dello spaccio avvenisse con il cosiddetto “panaro”, un cesto calato da una finestra o da un balcone nel quale gli affiliati doveva depositare il denaro, per evitare qualsiasi tipo di contatto. “Mi devi fare un favore – dice Gallo in una intercettazione che risale al 10 marzo 2020 – qua sopra non devi salire più, mi devi fare questo piacere, mi chiami e me li dai da dentro al paniere”. Massimo Gallo, insieme con la moglie, alla quale era stata affidata la gestione della cassa comune del gruppo criminale, figura nell’elenco delle persone a cui i militari dell’arma hanno oggi notificato un arresto. Le indagini, “un lavoro intelligente, andato avanti per step”, hanno consentito di dimostrare che, in occasione della pandemia, in particolare quando venne adottato il lockdown, la camorra aveva organizzato un banco alimentare per le famiglie che non avevano niente, che fino a quel momento vivevano solo di espedienti, per intercettare voti. Lo ha detto il procuratore di Napoli Nicola Gratteri nel corso della conferenza stampa convocata per illustrare una vasta operazione antidroga dei carabinieri a Caivano. E quindi, “mentre i virologi andavano in tv”, ha ricordato Gratteri, la camorra si preparava il terreno per chiedere il voto a queste persone, in occasione delle tornate elettorali. “Quando c’era da votare – ha sottolineato Gratteri – quelle persone avrebbero votato il candidato della camorra”. Ed effettivamente le successive indagini, finalizzate il 10 e 31 ottobre 2023 con decine di arresti, hanno consentito di cristallizzare una vera e propria “interazione tra dipendenti del comune di Caivano e la criminalità organizzata locale, finalizzata a pilotare gli appalti verso certe ditte a cui poi veniva chiesta una tangente”. Infiltrazioni, documentate, poste poi alla base del decreto di scioglimento dell’amministrazione comunale.

Giornalisti per un giorno, gli studenti delle scuole di Marigliano intervisteranno lo scrittore Ciro Raia

Riceviamo e pubblichiamo.     Le Quattro Giornate di Napoli, a Marigliano convegno con gli studenti delle superiori Le quattro giornate di Napoli (quasi un diario): il libro di Ciro Raia, scrittore, storico della Resistenza oltre che presidente provinciale e coordinatore regionale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia sarà al centro dell’incontro promosso dall’amministrazione comunale di Marigliano, guidata dal sindaco Peppe Jossa. Protagonisti dell’evento saranno gli alunni che frequentano l’ultimo anno delle scuole superiori della città: saranno loro ad “intervistare” l’autore della pubblicazione sulle Quattro giornate di Napoli di cui quest’anno si celebra l’ottantunesimo anniversario. L’appuntamento è per le 9,30 di venerdì 4 ottobre nell’aula consiliare del municipio. Oltre all’autore sarà presente il primo cittadino Peppe Jossa.

Mamme in rivolta per la morte di Valeria, uccisa sulle strisce pedonali 

Tantissime donne di Napoli hanno deciso di ribellarsi dopo l’ennesima tragedia che ha visto la morte di Valeria. Valeria, 42enne di Napoli, era andata ad accompagnare i figli a scuola, quando ieri un’auto l’ha travolta e uccisa in via Marina. La donna stava attraversando sulle strisce pedonali quando l’auto in corsa guidata da una ragazza di 22 anni non è riuscita a frenare in tempo, travolgendola. Il corpo di Valeria è purtroppo stato sbalzato ad una decina di metri di distanza non lasciandole scampo. La donna è la ventunesima vittima dall’inizio dell’anno, un dato estremamente preoccupante che mette in allarme tutta la città. Tantissime le mamme che conoscevano Valeria, che come lei percorrono quelle strade pericolose, che si sono dette senza parole per il tragico evento. Si sono riunite per ribellarsi all’incoscienza di chi corre per le strade superando costantemente i limiti di velocità cittadini, mettendo così a rischio le vita di decine di persone. Ora si richiede un cambiamento, una proposta politica efficiente che possa fare diminuire il pericolo per le strade di Napoli.    

Stellantis: mancano componenti, oggi si ferma Pomigliano: “In crisi anche l’indotto”

POMIGLIANO D’ARCO – Lo stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco resterà fermo oggi a causa della mancanza di componentistica fornita da un’azienda dell’indotto. Il fermo su tutti i turni sarà coperto dalla cassa integrazione. Lo rende noto Biagio Trapani, segretario generale della Fim Cisl di Napoli, il quale sottolinea che “il fermo dello stabilimento è causato dalla filiera dell’indotto, che non riesce a reggere la politica di riduzione dei costi imposta da Stellantis, finendo per collassare”. “Come Fim Cisl napoletana – ha proseguito – riteniamo sempre più urgente concordare un protocollo specifico per il settore, l’unico strumento in grado di tutelare l’industria e l’occupazione. Le discussioni che stiamo portando avanti in questi giorni, analizzando la situazione e le prospettive di ogni sito produttivo e dipartimento, devono produrre risposte concrete e positive. Queste dovranno far parte di un accordo complessivo da definire con il Governo, in modo da ottenere le massime garanzie”. Secondo Trapani per raggiungere gli obiettivi “servono impegni chiari sulla saturazione degli stabilimenti, sugli incrementi di produzione dei vari modelli, sugli investimenti in ricerca e sviluppo, e un forte impegno sulla rete dell’indotto”, e utilizzare “efficacemente le risorse per la reindustrializzazione”. “Il clima di incertezza politica sull’attuale sistema regolatorio – ha spiegato – non deve diventare un alibi per non destinare risorse al settore industriale dell’automotive. Un accordo di sviluppo per il comparto auto deve puntare a ridurre la catena di fornitura, riportando in Italia la produzione di componenti fondamentali e necessari per la motorizzazione elettrica, la guida autonoma, la digitalizzazione e la connettività. Senza un piano preciso e condiviso per la transizione industriale, attuabile immediatamente, il rischio di licenziamenti e di desertificazione industriale diventa una certezza”. Panda e Tonale a rischio“Ancora cassa integrazione allo stabilimento Stellantis di Pomigliano. I fornitori sono messi alle strette per la volontà dell’azienda di ridurre i costi o di spostarsi all’estero nei Paesi low cost. Una decisione che sta producendo scioperi nei siti produttivi, fornitori di primo livello, che causa fermi produttivi nel Gianbattista Vico dove si producono Panda e Tonale”. Il grido d’allarme è del segretario generale Uilm Campania, Crescenzo Auriemma. “Non è possibile – prosegue il sindacalista – che i magazzini di un sito produttivo, che si ritiene tale, non siano in grado di reggere un turno di produzione. Siamo al fianco dei lavoratori dell’indotto che, in Campania, sono circa 15mila e senza i quali è messa ancora di più in discussione la volontà di Stellantis di rimanere in Italia. Lo sciopero del 18 ottobre a Roma – ha spiegato il sindacalista – serve anche a spingere l’azienda a produrre un piano industriale che garantisca l’occupazione degli stabilimenti italiani, partendo da Pomigliano. E’ necessario portare nuovi modelli che garantiscono anche i lavoratori dell’indotto”.

Ente Parco Nazionale del Vesuvio, premiata la web serie ispirata al Vesuvio

Riceviamo e pubblichiamo.     L’Ente Parco Nazionale del Vesuvio e Seed Media Agency trionfano agli OpenartAward 2024: Lo Special Award per la promozione della Regione Campania alla web serie “E oggi voglio parlare” Napoli, 30 settembre 2024 – Seed Media Agency, agenzia creativa di San Giuseppe Vesuviano, ha conquistato un prestigioso riconoscimento agli OpenartAward 2024, con l’assegnazione dello Special Award della Regione Campania per la straordinaria valenza promozionale della web serie “E oggi voglio parlare”, ideata per l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio. Il premio, consegnato dall’assessore al Turismo della Regione Campania Felice Casucci, è stato ritirato dai fondatori dell’agenzia, Raffaele Annunziata e Gianluca Annunziata. La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 28 settembre presso il Teatro Acacia di Napoli, alla presenza di numerose personalità del mondo della cultura, del turismo e della comunicazione. Gli OpenartAward, noti per celebrare le eccellenze nell’ambito dell’arte, della cultura e della promozione territoriale, hanno quest’anno messo in luce uno dei progetti più innovativi di marketing territoriale realizzati nel 2024. Il commento dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio L’Ente Parco Nazionale del Vesuvio ha espresso grande soddisfazione per il successo della web serie e per la collaborazione con Seed Media Agency: “Il Vesuvio è molto più di un simbolo naturale: è un patrimonio culturale e storico di inestimabile valore per la Campania e per l’Italia. Attraverso la web serie ‘E oggi voglio parlare’, siamo riusciti a dare una voce nuova e coinvolgente al nostro vulcano, che ha catturato l’attenzione non solo dei residenti, ma anche di un pubblico internazionale. Siamo fieri di aver affidato a Seed Media Agency la realizzazione di questo progetto, che ha saputo raccontare il Vesuvio con autenticità e passione, rendendo giustizia alla sua grandezza e al suo ruolo nel nostro territorio.” Il portavoce ha sottolineato l’importanza di progetti come questo per la promozione del Parco e la valorizzazione del suo patrimonio culturale e naturale: “Il nostro obiettivo è far conoscere il Parco Nazionale del Vesuvio non solo per la sua bellezza paesaggistica, ma anche per il suo valore culturale e storico. Questa web serie ci ha permesso di raggiungere questo scopo, raccontando in modo originale e poetico le storie legate al vulcano e al territorio circostante. Grazie a Seed Media Agency per aver saputo tradurre questa visione in un racconto che parla al cuore delle persone.” “E oggi voglio parlare”: un progetto vesuviano per raccontare il Vesuvio La web serie “E oggi voglio parlare”, al centro del riconoscimento ricevuto, è un esempio lampante di come i vesuviani sappiano raccontare il proprio territorio con passione e autenticità. Seed Media Agency ha saputo dar voce al Vesuvio, il vulcano simbolo della Campania, trasformandolo in un narratore che, attraverso rime e dialetto napoletano, svela le sue storie più affascinanti e i suoi segreti millenari. Il progetto, commissionato dall’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, nasce con l’obiettivo di riscoprire il patrimonio culturale e naturalistico vesuviano, attraverso un linguaggio poetico e immersivo. In ogni episodio, il Vesuvio racconta in prima persona il suo legame con il territorio, le leggende che lo circondano e il popolo che vive alle sue pendici, offrendo una chiave di lettura unica e intima. Le parole di Raffaele Annunziata: “Orgogliosi di raccontare la nostra terra” Durante la premiazione, Raffaele Annunziata, co-fondatore di Seed Media Agency e direttore creativo del progetto, ha espresso la sua soddisfazione per il riconoscimento ricevuto: “Questo premio rappresenta una grande soddisfazione per noi. Essere riusciti a raccontare il Vesuvio, la nostra terra, con una narrazione in prima persona è per noi motivo di grande orgoglio. Siamo cresciuti all’ombra di questo vulcano, e poter dare voce alle sue storie attraverso questo progetto è stato un vero e proprio tributo alla cultura vesuviana e alla capacità dei suoi abitanti di raccontare con autenticità.” Annunziata ha anche voluto ringraziare l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio per il supporto ricevuto e tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione della web serie: “Siamo grati all’Ente Parco Nazionale del Vesuvio per la fiducia e il sostegno che ci hanno dato. Il loro impegno per la valorizzazione del territorio è stato per noi fonte di ispirazione. Un grazie speciale va al nostro team e a chi ha lavorato con passione per rendere possibile questo progetto.” Le dichiarazioni dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio: “Un racconto che dà voce alla nostra identità” L’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, promotore e committente del progetto, ha evidenziato l’importanza della web serie per la promozione del patrimonio culturale e naturale del Vesuvio. In una nota ufficiale, l’Ente ha dichiarato: “La web serie ‘E oggi voglio parlare’ è per noi un progetto di fondamentale importanza, perché riesce a dare voce al Vesuvio in un modo innovativo e coinvolgente. Attraverso le storie narrate in dialetto, il nostro vulcano si racconta al mondo, portando alla luce non solo la sua bellezza naturale, ma anche la sua anima storica e culturale. Seed Media Agency ha saputo catturare l’essenza del Vesuvio e trasformarla in una narrazione accessibile a tutti, capace di emozionare e coinvolgere.” L’Ente ha sottolineato anche l’importanza della collaborazione con realtà locali come Seed Media Agency: “Crediamo fermamente che il nostro territorio possa essere valorizzato al meglio attraverso la collaborazione con realtà locali che, come Seed Media Agency, comprendono profondamente la cultura e la storia vesuviana. Progetti come questo sono la prova tangibile di quanto sia importante continuare a investire in iniziative che combinano creatività, innovazione e tradizione.”

Dopo il 1980, nuove figure: il camorrista-imprenditore , il “gattopardo” e il predicatore anti-camorra…

0
Le commissioni d’inchiesta e gli storici hanno dimostrato che dopo il terremoto del 1980 intorno agli affari della ricostruzione (e poi dello smaltimento dei rifiuti) si crea un’alleanza ferrea tra le imprese e le organizzazioni criminali e si delinea una figura nuova: il camorrista -imprenditore. Diventano numerosi i predicatori anti-camorra, ma nel “popolo” diventa certezza il sospetto che gli amministratori delle fabbriche, delle aziende, dei centri commerciali e della politica non paghino, in tribunale e in carcere, gli affari conclusi con la camorra e non vengano smascherati dai predicatori anti-camorra, né da quelli fissi, né da quelli “a giornata”.   Gli studiosi, e in particolare Isaia Sales, hanno dimostrato che la svolta nella storia della camorra- una svolta drammatica per la società italiana – fu dettata dalla ricostruzione dell’Italia meridionale devastata dal terremoto del 1980. Nella relazione approvata il 21 dicembre 1993 scrisse la Commissione parlamentare antimafia, presieduta da Luciano Violante: “ L’enorme quantità di elementi raccolti sulle irregolarità registrate nella ricostruzione, le rilevazioni sulle lievitazioni dei prezzi nonché sui meccanismi relativi all’assegnazione e all’esecuzione delle commesse portano a concludere che gran parte dell’attività che si è svolta intorno all’utilizzo dei fondi stanziati per il terremoto  è stata condizionata dalla presenza di organizzazioni camorristiche.” Si creò un vero e proprio “mercato-protetto, senza concorrenti, con illimitate disponibilità finanziarie”: rientravano in questo mercato gli appalti per la rimozione delle macerie, quelli per l’acquisto di prefabbricati, camper e roulottes, gli appalti per la ricostruzione: 20000 alloggi solo a Napoli. Gli interventi vengono decisi dalle Amministrazioni nel segno della “somma urgenza” e quindi con una procedura semplificata, che si apre subito all’inquinamento utile alla delinquenza organizzata. Scrive Isaia Sales: “La camorra, quando si presenta sulla scena politica, rispetta la competenza politica, le riconosce la propria parte negli affari, non punta al monopolio degli utili, non usa subito il sistema intimidatorio. Che non si sia trattato solo di paura lo dimostrano le elezioni del 1985. Tranne gli uomini politici inquisiti e finiti in galera, nessuno degli uomini di governo locale si ritira dalla politica. Non c’è la reazione normale di chi si sente accerchiato e impotente.” (I. Sales, Storia delle camorre, 2022, p. 321). Carmine Schiavone, pentito del clan dei Casalesi, dichiarò che dopo il 1980 i clan della camorra capirono che “era necessario industrializzare le attività mafiose, per avere continua disponibilità di capitali”: in questo modo, scrive Amato Lamberti, “si realizza un intreccio tra i due mercati”, il mercato illegale e il mercato legale, “che rende sempre più difficile la separazione tra criminale e legale.” (A. Lamberti, La camorra imprenditrice, pag.46). L’altro grande affare della camorra imprenditrice è lo smaltimento dei rifiuti tossici. Ma anche su questo argomento è fondamentale la riflessione di Isaia Sales, il quale scrive che la responsabilità prima del disastro non è della criminalità organizzata, ma “delle grandi, medie e piccole industrie produttrici di scarti tossico-nocivi.”. I clan “svolgono solo una funzione di “servizio” a una pressante domanda di occultamento, smaltimento, interramento o addirittura di riciclo di materiali nocivi derivanti da processi industriali: l’ha detto, nel 2000, la Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. La colpa del “dramma smaltimento rifiuti” non è solo della camorra: ha scritto Raffaele Cantone che “la camorra si è seduta a un tavolo nel quale c’era un intreccio di interessi molto più ampio e riferibile ad altri soggetti. Non credo di dire una castroneria se affermo che la camorra ha avuto un ruolo subordinato rispetto ad altri centri di interesse; ha avuto la sua parte come pretende sempre quando c’è del danaro da spartire, ma non credo che sia stata il motore del complesso intreccio affaristico.” (R.Cantone, “I Gattopardi”, 2010, p.198). La camorra pretende “la sua parte” anche perché fornisce alla magistratura e all’ opinione pubblica i “colpevoli” che pagano per le proprie colpe e per quelle dei “gattopardi”. E i “gattopardi” più sfrontati non fanno mancare il loro applauso ai sermoni dei predicatori anti-camorra. Ma poiché l’affare dello smaltimento dei rifiuti non è un affare solo Campano, dedicheremo al tema un articolo a parte commentando il saggio di Vittorio Martone “Alleanze nell’ombra”. E parleremo della polemica sull’omaggio tributato alla tomba di Raffaele Cutolo  dalla moglie.