Somma Vesuviana, festa delle lucerne: riceviamo e pubblichiamo una riflessione di Arcangelo Rianna

0
718
festa delle lucerne

C’ ‘o tiempo e c’ ‘a paglia ammaturano ‘e nespole….

 

Si susseguono su Facebook e sui quotidiani online riflessioni e articoli sulla festa delle Lucerne tenuta nel Casamale   nei giorni 3-4 e 5 agosto. Tanti scrivono sulla buona riuscita della festa, sia per l’allestimento, sia per l’affluenza delle persone e del piano di sicurezza approntato dalla Protezione civile. Non potevano, intanto, mancare le puntuali riflessioni del nostro amico: Luì (Luigi Iovino, quello che si firma con la J) che dai Castelli Romani, ove   risiede,   interviene   con   quadriennali   nostalgiche   riflessioni,   in   cui   le   note   del rimpianto e quelle della critica passatista confluiscono nella lode del buon tempo antico, d’’e tiempe bell’ ‘e ‘na vota.

Questa volta gli dobbiamo dare atto di aver convenuto su quanto andiamo ripetendo da   diversi   anni   circa   la   cronistoria   della   festa;   egli   fa   riferimento   all’articolo   del giornale Il Mattino del 1961 confermando la veridicità della nostra memoria storica.

Abbiamo detto e lo ripetiamo, che la festa, interrotta nel 1939, a causa della guerra, fu ripresa nel decennio 1950 dal parroco della Chiesa Collegiata, don Armando Giuliano e dai vecchi maestri di festa in parte rappresentati nella nostra mostra fotografica presentata nel cortile di Via M. Troianiello durante i giorni della festa. Interrotta di nuovo nel 1961, fu poi riproposta, da noi del Casamale, Luì compreso, con l’aiuto del barista Febbraro Vincenzo nell’anno 1970 e così è andata avanti fino al 2006 con il coordinamento dell’ARCI, Associazione fondata al Casamale nel 1973.

Dell’Associazione ARCI, sono stato socio fondatore e, se il circolo esiste ancora a Somma, mi ritengo socio onorario, conosciamo  tutti  l’impegno   culturale  e sociale  sull’intero territorio sommese. Potremmo citare  centinaia di iniziative dell’Associazione in tutti i campi, nel folklore, nella cultura, nello sport e nella festa delle lucerne, come ha scritto Luì (quello con la J), per cui era doveroso, per noi, richiamare alla memoria storica della festa i maestri di festa di altre epoche , degli anni 50,  senza l’impegno dei quali non avremmo avuto gli elementi necessari per riprendere poi la festa nel 1970.

La nostra mostra fotografica, definita da Luì (quello con   la   J) patetica e    fatta per oscurare la funzione storica dell’ARCI, è stato invece per noi un atto di giustizia alla memoria  storica dei  fatti, a confronto delle solite panzanate che egli scritto in tutti questi anni: panzanate inventate e senza alcun riferimento storico.   Esempio: nella pubblicità della festa del 2006 Luì (quello con la J) scrive testualmente: “

Quando negli anni sessanta Felice D’Avino, Mario Maiello, Pasquale Morisco, Saverio e Natale Esposito……..nostri cari amici dell’ARCI fra i tanti che non ci sono più decisero con noi di riprendere la festa delle lucerne…”

Cosa? Anni Sessanta? Che panzanata.

​Oggi, costatiamo però, che nel suo recente articolo egli sconfessa quanto affermato nel 2006, confermando che si trattava di vera panzanata.

Oltre   ai   maestri   di   festa   degli   anni   50, abbiamo   voluto   ricordare   e   rivalutare l’impegno   nella   festa   del   1982   anche   dell’Associazione   Pro   Loco   di   Somma Vesuviana, nella persona del compianto presidente Nino D’Ambrosio: impegno e partecipazione volutamente oscurati dalla “Nomenclatura” . Anche questo intervento è per noi  opera di   verità   storica,   perché,   grazie   alla   Pro   Loco   e   a   Nino,   nella   festa   del   1982 comparvero per la prima volta i lampioni nelle strade e i vasi con i fiori per adornare gli ingressi delle case del Casamale  e altre iniziative ancora ivisibili. L’idea fu poi ripresa dal Comune con la sostituzione dei vecchi lampioni, mentre si continua con i fiori alle porte e finestre. La “Nomenclatura”, di cui faceva parte l’amico Luì (quello con la J), ha sempre cercato di nascondere questa modesta e fattiva collaborazione con la Pro Loco nella festa del 1982, secondo il deprecabile e mai estinto principio settario: “il contributo, l’opera fattiva degli altri, che non hanno le stesse nostre idee, deve essere boicottata e dimenticata”.

Ma, come avrebbe detto il principe De Curtis, queste sono “     quisquiglie” di tempi trascorsi   e   fatti   superati.   Oggi,   anzi   dal   2010,   la   festa   è   coordinata dalla “Associazione Festa delle  Lucerne”,  fondata   appunto   nel   2010.  L’associazione positivamente ben inserita nel contesto culturale del quartiere e quest’anno ha dato prova di serietà e concretezza, cosa che fa onore a tutto la staff , dal presidente al semplice socio e dà certezza del futuro. La festa è oggi più che allora in buone mani e siamo   certi   che   l’associazione  saprà     interessare   e   coinvolgere   i   cittadini   anche   in   altre tematiche culturali e sociali, cose d’altronde previste dal suo statuto.

Nel 2015 l’amico Luì (quello con la J) già ebbe ad esprimere i soliti poco lusinghieri commenti sull’operato della Casa delle Lucerne e  sul nostro impegno nella festa di allora. Gli consigliammo di continuare le  sue  ricerche  nel  campo  delle   verdure  e  particolari ortaggi; oggi diversamente gli suggeriamo di trascurare un poco questi argomenti, visto che sono ampiamente trattati in volumi specialistici e famose enciclopedie,  e di darsi con competente assiduità alle ricerche storiche, come ha fatto questa volta con il suo recente articolo: eviterà le vecchie panzanate.

L’amicizia e l’affetto personale restano sempre forti però e non sono certo queste quisquiglie a intaccarli. Noi lo aspettiamo sempre e lo accogliamo con gioia quando lascia  i  castelli   romani  per  venire  nel   suo  luogo  di  origine,  dove  siamo   cresciuti insieme, sebbene, per le scelte di campo, io resto di qua e lui di là, o viceversa, lui di qua e io di là.

Gli vogliamo bene e,  anche se egli racconta da trent’anni sempre le solite barzellette, facciamo finta di  ascoltarle per  la prima volta e ridiamo a  squarciagola.

Si!  GLI ​VOGLIAMO   BENE   e   non   vogliamo   che   si   prenda   collera.

dalla “Casa delle Lucerne” ing. Arcangelo Rianna