Somma Vesuviana, ciò che resterà delle Lucerne 2018: le testimonianze

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Un numero speciale della rivista Summae Civitas nel quale troverete il «segreto» della Festa; un libro curato da Ciro Raia che offre interpretazioni, testimonianze e proposte; il progetto «Forme e Figure» che propone di guardare la Festa attraverso concetti e deduzioni che conducono ad un itinerario matematico all’interno della stessa. Sono tutte testimonianze che resteranno e che ci dicono come a Somma Vesuviana ci siano ancora, forti, laboratori di pensiero, come resista nonostante tutto l’amore per la ricerca, per la storia. Come ancora si possa – non è scontato e non accade ovunque – entusiasmarsi per una scoperta legata alle tradizioni locali e come si possa appassionarsi agli scritti che narrano o interpretano l’identità e la memoria di un popolo.

Singolare, per esempio, il «laboratorio di matematica» che, attraverso la Festa delle Lucerne, fornisce non solo un piccolo supporto scientifico ma ha come scopo principale quello di avvicinare i cittadini – soprattutto i giovani – ad una disciplina che dai più viene considerata difficile, per taluni incomprensibile: il percorso realizzato da Giacomo Barra e Raffaele Maione consiste in una mostra espositiva nella quale sono esplicitate le simbologie delle principali figure geometriche utilizzate nella Festa. A corredo, approfondimenti e curiosità matematiche.  Con la definizione di alcuni «numeri particolati» relazionati alle strutture e ai materiali utilizzati. Al progetto hanno collaborato alcuni alunni del «Luca Pacioli» di Sant’Anastasia.

Di questa edizione 2018 resteranno anche, quali testimonianze scritte, lo speciale di Summae Civitas e il volume «La festa delle Lucerne a Somma Vesuviana». Della rivista che molto ha dato in tema di ricerche sul patrimonio artistico, culturale, storico e monumentale in tutta l’area Vesuviana con un occhio di riguardo a Somma, sarà graditissimo il numero speciale che sarà possibile trovare nei giorni della Festa e che è stato presentato domenica scorsa. Vi si scoveranno componimenti poetici, le curiosità sui «contranomi» utilizzati nel borgo Casamale, approfondimenti sullo sviluppo urbanistico del rione murato, sull’arte sacra e molto, molto altro. Il «segreto» però, il vero «scoop» che Tani Russo (in firma sulla rivista con il suo nome di battesimo, Gaetano Maria Russo) ha raccontato nel corso della presentazione, è tutto lì, nell’articolo che ci narra di come il paganesimo abbia poco o nulla a che fare con la Festa delle Lucerne, di come la simbologia che in passato è stata legata a divinità greco – romane non sia forse la spiegazione. Perché le ricerche inerenti la Festa, tradizionalmente collegata alla Madonna della Neve, portano direttamente a …San Domenico, la «Lucerna di Dio», patrono di Somma Vesuviana nel 1642, molto prima dunque dell’avvento dell’attuale, San Gennaro. Ci sono altre «scoperte» che il numero speciale di Summae Civitas disvela…le lasciamo a chi sentirà la curiosità di appassionarsi sfogliando quelle pagine.

Altro tassello prezioso delle Lucerne 2018 è il libro curato da Ciro Raia, con la prefazione di Guido D’Agostino. Anche qui, a firma di Domenico Parisi, si fa nuova luce sulle origini della Festa e sull’influenza dei Domenicani. E Ciro Raia si riserva, nel suo scritto, il commento sul Casamale: «La notte del 5 agosto calerà silenzio e buio sulla Festa e sula Casamale. Dopo che per tre sere di seguito il vecchio borgo avrà fatto l’amore con le stelle del cielo, tutto rientrerà nella routine. Resteranno ansie, problemi e necessità di un centro in perenne lotta per la sua stessa sopravvivenza (….)». Tra coloro che hanno dato il proprio contributo al volume che resterà nella memoria anche a lucerne spente, Ugo Leone, Tommaso Sodano, Aldo Vella, Eleonora Puntillo, Arcangelo Rianna, Nino D’Ambrosio, Vincenzo Esposito, Ginette Herry, Giovanni Pizza, Corrado Sfogli, Luigi Iovino, Franco Di Lorenzo.