Con un manifesto che porta le firme del sindaco Abete, dell’assessore alla cultura Carmen Aprea e del consigliere comunale Alfonso Di Fraia, l’amministrazione comunale di Sant’Anastasia invita i cittadini a prendere parte alla funzione religiosa che si terrà venerdì 10 febbraio, alle 11 del mattino, nel Santuario di Madonna dell’Arco. Per ricordare e onorare i ventimila martiri ed esuli italiani di Friuli, Istria e Dalmazia massacrati nelle foibe del maresciallo Tito.
Migliaia e migliaia di morti italiani dimenticati per quasi cinquant’anni, fino alla istituzione nel 2005 (legge 92/2004) della solennità civile nazionale, la «Giornata del Ricordo». Giornata che si celebra il 10 febbraio di ogni anno, la stessa data in cui – era il 1947 – fu firmato il trattato di pace che assegnava l’Istria e la maggior parte della Venezia Giulia alla ex Jugoslavia.
Le foibe sono cavità carsiche naturali ed è lì, in quelle voragini a strapiombo che fra il ’43 e il ’47 furono gettati, vivi o morti, migliaia di italiani. Uno sterminio, una «pulizia etnica» voluta da Tito per eliminare dalla futura Jugoslavia i non comunisti, una persecuzione che continua fino alla primavera del ’47, fino cioè a quando viene fissato il confine tra Italia e Jugoslavia senza però che il terrore, per centinaia di migliaia di esuli istriani e dalmati, finisca. Quegli esuli che in Italia non sono accolti bene, ignorati dalla sinistra italiana, dalla classe dirigente democristiana e pure dalla destra, non particolarmente propensa a raccontare gli accadimenti della seconda guerra mondiale sui territori istriani. Un eccidio quindi ignorato per quasi cinquant’anni dalla storia, una ferita aperta fino all’istituzione della Giornata del Ricordo. Sant’Anastasia la celebra con una funzione religiosa nel Santuario di Madonna dell’Arco, invitando tutti i cittadini, i giovani, le scuole.


