Sant’Anastasia al voto/Raffaele Coccia (Pd, Su!): «Abete diffonda i nomi degli ammessi ai concorsi prima del voto!»

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Sala gremita per il candidato sindaco Raffaele Coccia che ieri – lunedì 6 maggio – ha presentato programma elettorale e candidati delle sue liste. Accanto a lui Rosaria Esposito – che ha moderato l’evento – e il capolista del Partito Democratico, Peppe Maiello, consigliere uscente come lo stesso candidato sindaco. Non c’è invece in lista l’altro consigliere nonché avversario di Abete nel ballottaggio 2014, Antonio De Simone, che ha preferito fare largo ai giovani lasciando spazio alla figlia Valentina, sempre tra le fila del Pd.

Nell’introdurre la serata, l’attivista Pd Rosaria Esposito ha sottolineato la scelta simbolica del luogo, la biblioteca comunale di Madonna dell’Arco realizzata dalla giunta di centrosinistra di Enzo Iervolino, il sindaco che ha governato Sant’Anastasia dal 1997 al 2007 e intitolata al giornalista Giancarlo Siani, vittima di camorra. «Per noi è motivo di vanto e orgoglio questo luogo che però, nel tempo, ha perso la sua funzione. Oggi accoglie attività varie ed eventuali con spazi dedicati anche al Centro Liguori, altro orgoglio dell’amministrazione Iervolino spostato dalla sua sede originaria». La Esposito ha poi messo l’accento sui tanti giovani nelle liste di Raffaele Coccia e sull’assenza, per le giovani generazioni, di attenzione. «Abbiamo deciso – ha poi continuato – di non entrare in uno scontro tutto interno all’amministrazione uscente: i tre candidati avversari arrivano tutti dalla stessa parte, hanno governato insieme. Noi siamo fieramente rimasti sempre dalla stessa parte, non schierandoci con presunti papabili vincitori né prendendo parte ad una battaglia che non ci interessa».

Pochi tra i candidati delle due liste in sostegno di Coccia hanno preso ieri la parola: Giovanni Marino (indipendente di Articolo Uno) che, con Salvatore Colombrino, altro candidato Pd, intendono dare un contributo su temi che vanno dall’ambiente allo sviluppo sostenibile, alla vivibilità. «In questo paese, zii e nipoti hanno parlato di Parco Vesuvio come vincolo allo sviluppo del territorio, noi vi guardiamo come opportunità». Poi, Andrea Bongiovanni (Su! Sant’Anastasia Unita) che ha messo l’accento su quanto gli hashtag usati per la campagna elettorale del candidato sindaco rappresentino appieno i giovani: #alternativa, #futuro, #coerenza, #impegno. E ancora, per il Pd, Melania Marciano: «Ho visto pian piano diventare Sant’Anastasia un paese “silente”, credo che i giovani meritino un futuro migliore, l’opportunità di restare qui e non dover andare via. Il nostro programma è un libro dei sogni nell’accezione positiva: in esso si racconta la Sant’Anastasia che vorremo cominciare a costruire insieme a Raffaele». Sabato Piccolo, anche lui tra le fila Pd si candida, ha detto, per farsi «portavoce delle istanze dei cittadini». Gaia Castaldo (Su!) ha sottolineato la trasparenza delle azioni del candidato sindaco e ha auspicato un paese più a misura di giovani. Armando Maglione (Su!) ha parlato di «forte declino sociale, morale ed economico degli ultimi anni e della incapacità di intercettare fondi europei». Patrizia Savarese (Pd) è un’insegnante e ha raccontato: «Sono combattiva e tenace, vorrei mettere lo stesso impegno che profondo nel mio lavoro a disposizione di Sant’Anastasia. Mia figlia, che ha 30 anni, è andata via perché questo paese non offre nulla, ma ho un altro ragazzo adolescente che non vorrei facesse lo stesso. A Massa di Somma, piccola realtà limitrofa a confronto con la nostra, si stanno portando avanti progetti importanti sul fronte della cultura e dell’istruzione, se ne avrò la possibilità garantisco il mio contributo per fare lo stesso, a favore dei giovani e della nostra città».

Il consigliere Peppe Maiello ha galvanizzato i sostenitori iniziando al grido di «Le elezioni le vinciamo noi, perché siamo l’unica speranza di questo paese». «La nostra prima grande vittoria – ha continuato Maiello – è stato l’entusiasmo disinteressato di tanti giovani che hanno lavorato notte e giorno con noi per le liste. Noi non abbiamo obbligato nessuno, i nomi che leggete sono tutti di persone che hanno a cuore Sant’Anastasia. Ogni nostro evento è pregno di significato e valore: abbiamo voluto la manifestazione dello scorso 25 aprile a Capodivilla perché è una zona che ha tante difficoltà, oggi presentiamo le nostre liste nel luogo che dovrebbe essere fulcro della cultura, dell’integrazione e del coinvolgimento dei giovani alla vita pubblica di un paese.  Un luogo che è stato ridotto all’osso, spolpato: qui non si fa cultura. E non solo qui: dov’è la cultura e, ancora, come è migliorata negli ultimi anni la qualità della vita degli anastasiani? Quali infrastrutture sono state realizzate? Cosa è stato fatto per l’ambiente, per la cultura, per i giovani, per gli anziani, per i diversamente abili, per la sicurezza, per la viabilità? Ve lo dico io: nulla». E si è soffermato Maiello, sulla credibilità di chi oggi chiede il consenso elettorale. «I nostri candidati andranno nelle case degli anastasiani ad illustrare idee per il paese, noi non promettiamo posti di lavoro e se arriva qualcuno che lo fa cacciatelo fuori, non si gioca con la dignità e le sofferenze della gente promettendo cose spicciole per farsi votare. Sono giorni che Raffaele Coccia sta chiedendo un confronto tra i candidati che stavolta, molto probabilmente, non ci sarà. E non ci sarà perché non hanno nulla su cui confrontarsi, non hanno idee, non hanno una visione per la crescita del paese. Il nostro intento, invece, è dare una speranza a Sant’Anastasia che ha bisogno di sogni, narrazione, idee. I nostri candidati sono limpidi e leali, hanno spirito di servizio, non devono aver timore di chiedere il voto, sono altri che devono vergognarsi perché non ne possiamo più di false promesse, di fondi persi, di progetti mai realizzati. Qui, tra noi, nessuno vive di politica, a tutti chiediamo di accompagnarci prima e dopo il ballottaggio del 26 maggio, sarà una grande svolta».

LA PAROLA AL CANDIDATO SINDACO, Raffaele Coccia.

IL SIMBOLO. «Qualcuno riteneva inopportuno candidarci con il simbolo del Pd, io ho creduto invece che avesse un significato importante, sono altri ad aver avuto paura. Da noi sono arrivate persone perbene che ci hanno chiesto di candidarsi».

COSA HA FATTO LA MAGGIORANZA USCENTE. «Nulla, a parte un po’ di asfalto».

LE SETTE LISTE E IL PUC. Chiedetevi come mai il sindaco è sostenuto da sette liste, è qui che qualcosa non va. C’è qualche personaggio che siede nell’assise comunale dal 1985, ben 34 anni, molti di voi non erano nemmeno ancora nati. Il vicesindaco Carmen Aprea ha raccontato negli ultimi giorni le ragioni del suo allontanamento dalla maggioranza, di molte cose io sono stato testimone. Immaginate una riunione, una mappa sul tavolo, quella del nuovo piano urbanistico comunale. Ebbene, io sono un geometra, e per etica politica non mi sono consentito di chiedere nulla. Invece un consigliere è partito da lontano, agitando le mani sulla mappa come un mago e arrivando su quattro particelle in particolare…io non sono d’accordo su questo modo di fare politica, noi siamo persone pulite. C’è ancora un altro personaggio che prima era avversario del sindaco, anzi a lui la notte della vittoria del 2014 buttarono pietre in casa, dissero parolacce alla mamma.  Non molto tempo dopo aveva un suo assessore, oggi si è ricandidato ed ha una sua lista. Se ne devono andare a casa!».

LIVELLI SOCIO CULTURALI. «Siamo stati ripetutamente offesi in consiglio comunale. Un assessore ha detto che con lui non potevo parlare perché non ero al suo stesso livello socio culturale. Chi lo ha detto è laureato ma…».

DISTINZIONI. «Noi siamo l’alternativa, dall’altro lato ci sono tre schieramenti che un tempo stavano tutti insieme. Abbiamo fatto opposizione in maniera costruttiva e ci siamo rimasti, leggendo gli atti e individuando situazioni poco chiare per le quali ci siamo battuti fino all’ultimo».

GLI SCRUTATORI. «Il sindaco ha scelto i nomi di gente vicina a lui, ai suoi amici, ai suoi alleati e in qualche caso a dipendenti comunali, rifiutando un sorteggio trasparente (ndr, la scelta di non sorteggiare è prevista dalla legge, la disquisizione è meramente politica e di opportunità)».

IL CONSIGLIO SPASSIONATO. «Vorrei dare al sindaco un consiglio spassionato: ha indetto concorsi sotto elezioni per quindici posti di lavoro e intende dare i risultati dopo il voto. Sindaco, se hai “gli attributi”, diffondi l’elenco degli ammessi adesso. E se non lo fai sarà questo a condannarti».

LO STALKER. «Io sono testardo, non solo con i nostri rappresentanti regionali, ma pure con il presidente del Parco Vesuvio, se devo ottenere qualcosa per la mia città insisto fino allo stremo finché non ci riesco».

VIA STARZA. «Il progetto, con finanziamenti ottenuti dalla giunta del sindaco Iervolino, prevedeva altro: l’abbassamento della strada e i marciapiedi per esempio. Hanno fatto solo una passerella in vista del voto, poi si vedrà».

LA PROFEZIA. «Hanno già detto dal palco che faranno il tagliando al sindaco ogni sei mesi. Pensate, 111 candidati, schieramenti importanti…cominceranno a fare qualcosa per il paese solo dopo che avranno ristorato tutti. Sapete cosa accadrà? Che se vince Abete in consiglio comunale andranno per l’80 per cento le persone che oggi vi siedono già. Se invece toccherà a noi saranno giovani e forze fresche, ma con un mestiere, con competenze e con idee di paese, a sedere in assise. Comunque, per come sta messo il sindaco uscente, lo faranno “cadere” il giorno dopo».

 

Un particolare del soffitto della “biblioteca” dedicata a Giancarlo Siani

IDENTITA’. «Daremo al Centro Liguori una sede degna per le proprie attività e la biblioteca dovrà essere ripensata. Abbiamo tutti i riferimenti istituzionali per farlo, le liste civiche senza identità, dall’estrema destra alla estrema sinistra, non possono dire lo stesso».