Pomigliano, i clan arruolano ragazze insospettabili per spacciare crack. Due in manette

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La camorra dello spaccio sta usando ragazze insospettabili per spacciare crack a Pomigliano, città epicentro della movida a est di Napoli. E’ il sospetto dei carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, diretti dal capitano Tommaso Angelone. I militari l’altro giorno hanno inseguito e arrestato due giovani, Maria Maddalena Leone, 23 anni, pregiudicata, e Rosa Dalia Barbato, 20 anni, incensurata. Secondo l’accusa le due ragazze insieme stavano spacciando crack, la cocaina cristallizzata che si fuma, e marijuana in tutta Pomigliano, a bordo di una Smart. Gli arresti, messi a segno in collaborazione con i carabinieri della tenenza di Casalnuovo, sono avvenuti in via Vittorio Tufano, dove si trovano alcune delle scuole dell’obbligo più grandi di Pomigliano. Ma gli investigatori escludono che le due giovani si trovassero lì per distribuire droga durante l’orario di uscita dalle scuole. I militari stavano pedinando le ragazze già da un pezzo. Le hanno osservate mentre si fermavano con la loro auto in vari punti di Pomigliano, anche nella vicina Casalnuovo. Quindi le hanno bloccate in via Tufano, a pochi passi da dove vivono con i genitori e con altri familiari, tra le case popolari di via Sulmona e il rione Paciano. Secondo quanto raccontano i carabinieri Maria e Rosa sono state colte in flagranza di reato, mentre cedevano diverse dosi di droga ad alcuni acquirenti del posto. Le successive perquisizioni personali e domiciliari hanno quindi portato al ritrovamento e al conseguente sequestro di 4 dosi di crack e 3 di marijuana, di un bilancino di precisione, di materiale per il confezionamento e di 130 euro in contanti. Il gip del tribunale di Nola ha convalidato gli arresti e disposto per le due giovani l’obbligo di dimora a Pomigliano e la permanenza in casa dalle 17 alle 24. Eppure le ragazze sembravano insospettabili: ben vestite ma senza eccessi, l’aspetto normale e nessuna traccia di tossicodipendenza sui loro visi. L’ultima volta che da queste parti sono state arrestate delle spacciatrici risale al 21 maggio 2016. Finirono in manette Teresa Ricciardi, 39 anni, Nicoletta Turboli, 26 anni, e Antonietta Ischero, 44 anni, sorella di Mario, uno dei componenti della banda di rapinatori che uccisero a Castello di Cisterna l’immigrato Anatolij Korol, assassinato mentre tentava di sventare una rapina. Le tre in base alle accuse avevano trasformato un alloggio della 219 di Pomigliano come centrale per lo smercio di cocaina, hashish e marijuana. Ma il caso di Maria Leone e Rosa Barbato, entrambe nubili, è diverso. Sono molto giovani e poco identificabili, e sono accusate di vendere droga pesante con una sorta di “servizio ambulante”, in auto.