Parte il fondo per le piccole e medie imprese

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Mediolanum Vita investe 5 milioni di euro nell’alternativa ai titoli di Stato.

Secondo i dati ISTAT, il 95% delle aziende italiane dei settori Industria e Servizi ha meno di 10 addetti. E sono proprio le Pmi, il tessuto industriale nazionale, ad avere maggiore difficoltà nell’ottenere finanziamenti dalle banche.

Due sono i fattori determinanti.

Il primo è la forte incidenza del debito bancario in Italia, ben sopra la media europea. Il 70% dei crediti alle imprese è rappresentato dalle banche, contro una media europea del 35%. Il nostro è un sistema bancocentrico, ingessato, perché carente di capitali di rischio e finanziamenti a lungo termine.

Il secondo è lo scenario macroeconomico e la politica di Bruxelles. Il 1 gennaio 2016 entrerà in vigore il “bail-in”: il salvataggio di un Paese o del suo sistema bancario dall’interno. L’espressione si contrappone al bail-out, vale a dire il salvataggio dall’esterno. Sostanzialmente ciò che cambierà è che i salvataggi governativi  in caso di default di una banca non saranno più permessi; la ratio è evitare di gravare sulle spalle dei contribuenti dei Paesi creditori: saranno i correntisti e gli investitori a contribuire per il salvataggio della propria banca, solo eventualmente subentrerà lo Stato.

Senza entrare nel merito di questa norma, la conseguenza immediata è il coinvolgimento dei privati.

L’iniziativa del Gruppo Mediolanum va esattamente in questa direzione.

Mediolanum Vita, la compagnia assicurativa del gruppo, ha investito 5 milioni di euro nel fondo chiuso Tenax Credit Italian Fund. Si tratta di un prodotto di diritto irlandese, il cui obiettivo è raccogliere 150 milioni per finanziare le piccole e medie imprese italiane. Ad oggi è stata già raccolta metà della cifra target, e la partenza è prevista per il mese di giugno.

Il fondo si concentrerà su circa 1.200 aziende italiane, che rispettano alcuni requisiti di taglia e di solvibilità.

Il fatturato deve essere compreso tra 50 e 200 milioni.

Il rapporto Debito/Ebitda, misura della capacità di un’impresa di estinguere il debito contratto ignorando interessi imposte e ammortamenti, deve essere inferiore a 4,5.

Per raccogliere i capitali ci si è rivolti prevalentemente a compagnie di assicurazioni estere. Anche in questo campo c’è, infatti, una grossa differenza tra le compagnie italiane che per l’80% sono investite in titoli di Stato, e le compagnie europee con il 37% e quelle americane o inglesi con il 20%.

L’obiettivo di rendimento del fondo è calcolato rispetto ai titoli di Stato: 3 punti in più rispetto al BTp di pari durata; il tasso di interesse richiesto è approssimativamente del 6%.

L’esigenza forte è quella di flessibilità, ma al contempo di un profilo obbligazionario non rischioso. L’intento di Mediolanum è sostenere la crescita delle Pmi italiane, diventando l’alternativa ai titoli di Stato.