Marigliano, lacrime e rabbia ai funerali delle due gemelle morte ad Ercolano

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MARIGLIANO – Il volo dei palloncini bianchi e rosa. Le lacrime. La rabbia. Marigliano ha salutato così Sara e Aurora Esposito.

Fuori dalla chiesa è stato allestito un maxi schermo sul quale all’uscita dei feretri sono state proiettate le immagini delle gemelle Sara ed Aurora, volti belli e sorridenti, giovanissime vite spezzate brutalmente e ingiustamente. Tra lacrime e urla strazianti dei familiari, le due bare bianche sono state portate nella Chiesa di S. M. delle Grazie, dove Don Lino D’Onofrio ha officiato la messa: “Farsi una ragione di ciò che accade equivale a pensare che sia normale, invece non è normale morire così giovani, non è normale morire nell’attesa di una vita che è stata stroncata”.

Quando il corteo funebre è partito sono stati fatti volare palloncini bianchi e rosa. In chiesa molti rappresentanti delle istituzioni tra sindaci e consiglieri regionali: Armida Filippelli, assessore regionale delegata dal governatore De Luca, Giuseppe Cirillo vice sindaco città metropolitana di Napoli, delegato dal sindaco metropolitano Gaetano Manfredi.  Presente il sindaco di Ercolano Ciro Buonaiuto

“A nome dell’amministrazione comunale e dei cittadini di Marigliano – ha dichiarato il sindaco di Marigliano l’abbraccio ai familiari di Aurora e Sara, alle quali vanno le nostre preghiere. Sono state strappate troppo presto alla vita ed è in loro nome che ciascuno di noi dovrà impegnarsi per impedire che altri giovani possano pagare con il sacrificio di un futuro negato per sempre, il prezzo della precarietà e della mancanza di lavoro. Aurora e Sara non sono nell’elenco altrettanto triste e troppo lungo delle morti bianche. Aurora e Sara sono state immolate sull’altare di un sistema che non si fa scrupoli, che sfrutta, che approfitta delle difficoltà altrui, che alimenta la soggiacenza alle regole di un gioco scorretto pagando pochi spiccioli. Non è questo di cui hanno bisogno i nostri giovani: il lavoro, quello vero, è dignità. È la dignità che dobbiamo pretendere per i nostri figli, per Sara e per Aurora!”