In partenza a Napoli l’organizzazione di Marzo Donna

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Come lo scorso anno, in occasione dell’8 marzo, l’intero mese sarà dedicato alla donna, ai problemi delle pari opportunità e delle questioni di genere. Con un occhio speciale alla salute e all’integrazione.

 

“Je sto vicino a te” – La Forza delle Donne tra Comunità e Territori”, questo il titolo che avrà quest’anno la manifestazione Marzo Donna. Lo ha comunicato ieri, nella sala Giunta del Comune di Napoli, a palazzo San Giacomo, la delegata del Sindaco alle Pari Opportunità, prof.ssa Simona Marino, promotrice dell’iniziativa. Alla riunione ha preso parte anche l’assessore alla Scuola e all’Istruzione Annamaria Palmieri. Per l’organizzazione degli eventi Simona Marino ha coinvolto, come lo scorso anno, le rappresentanti di una grande quantità di associazioni e realtà politiche e sociali attive sul territorio in questo campo.

“Il titolo di quest’anno”, dice Simona Marino” è stato scelto in continuità con “Putesse essere allera”, altro verso di Pino Daniele che aveva dato il nome alle manifestazioni per il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulla donna.” “Je sto vicino a te” esprime con precisione quale è la forza delle donne: la solidarietà e la condivisione.

“La comunità”, continua Simona Marino “non è la stessa cosa della società, è qualcosa di precario e imprevedibile, perché compare e scompare, e ciò che la crea è il legame di condivisione. La comunità non si identifica con la famiglia o l’associazione, perché famiglie e associazioni possono essere comunità, ma possono anche non esserlo. La comunità è un sentire comune.”

L’importanza dell’essere comunità viene ribadita dall’assessora Annamaria Palmieri che sottolinea come sia chiarissima la differenza tra una scuola e una comunità scolastica, dove la condivisione fa divenntare le scuole “comunità educanti”.

A proposito di scuola a Marzo Donna sarà previsto uno spazio apposito per il Laboratorio di “Educazione ai sentimenti”, guidato da Simona Marino col supporto di Laura Capobianco e Ambretta Occhiuzzi, che è già attivo da due anni ed è composto da docenti di scuole di vario ordine e grado. Il laboratorio si propone di sviluppare e diffondere la pratica dell’educazione ai sentimenti come parte integrante del curricolo scolastico.

Tante le proposte delle associazioni presenti. C’è il Cineforum “Donne in controluce”, promosso da Evaluna, che avrà inizio il 3 febbraio e durerà fino giugno e si svolgerà al palazzetto Urban. Ci sono le proposte di Dream Team Donne in Rete, con le molte attività svolte a Scampia.

Il calendario si annuncia ricco e vario, ma ci sono due argomenti dai quali in questo momento non si può prescindere e che saranno oggetto di momenti specificamente mirati alla riflessione e all’approfondimento: la salute e l’integrazione. Il fatto che sia morta di aborto recentemente una giovanissima donna all’Ospedale Cardarelli, seguita dopo pochi giorni da un’altra giovane donna morta di parto, ha suscitato una grande eco e commozione sulla stampa. Ci si è chiesti come sia stato possibile, se ci siano delle responsabilità. Come spiega la dott.ssa Ludovica Genna la spending review ha tagliato i fondi creando carenza di organico, e questa è la prima causa di disagio perché non è più possibile assicurare gli stessi standard di prima. Ciò su cui si deve ancora molto lavorare è la medicina di genere. Il secondo argomento ineludibile in questo momento sono i fatti di Colonia. Le molestie di massa che si sono verificate in diverse città tedesche hanno dato la stura a una serie di considerazioni sull’immigrazione e sul cosiddetto “scontro di civiltà”. Ma il punto è che questa non è che la punta dell’ iceberg. Se nel 2014 in Europa 33 milioni di donne hanno subito violenza vuol dire che le riflessioni da fare sono altre e che il discorso sull’immigrazione e l’integrazione deve partire da altri presupposti.