Gli operatori N.U. di Ottaviano conoscono ancora il valore della solidarietà

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Una solidarietà vera, esercitata a tutela di un collega che sabato aveva appreso di aver perso il posto di lavoro. L’annullamento, decretato dal T.A.R, della gara d’appalto ha creato serie difficoltà nel definire la gestione temporanea del servizio. Alle autorità competenti spetta il compito di stabilire quale sia la fondatezza di dichiarazioni registrate dai video e dagli articoli dei giornali.

 

Di quello che è successo sabato nel “centro” N.U. di Ottaviano hanno parlato i giornali e parlano i video. Le cause remote e prossime dell’agitazione degli operatori costituiscono un groviglio che non è facile districare: all’origine (l’origine ufficiale) c’è il provvedimento con il quale il 23 settembre 2022 la Terza Sezione del TAR della Campania ha annullato la gara per l’appalto del servizio. La comprensione integrale del testo del provvedimento richiede pazienza e una laurea in legge: non ho né l’una, né l’altra. Tuttavia sono riuscito a “vedere” che i giudici non sono stati teneri con la ditta che ha gestito il servizio negli ultimi anni. Chiederemo lumi all’ufficio competente del Comune di Ottaviano. La gestione del servizio è stata affidata temporaneamente alle altre due ditte che avevano partecipato alla gara: e anche questa operazione ha generato problemi, di cui cercherò di capire la sostanza. Lunedì la direzione del “centro” N.U. passava all’ “altra” ditta: nel passaggio gli elenchi degli operatori ammessi a prestare servizio si sono contratti da una parte, e ampliati dall’altra: la contrazione ha fatto sì che a un operatore che si era recato, come ogni giorno, sul posto di lavoro, venisse detto di tornarsene a casa e di trovarsi un altro lavoro. A questo punto è scattata l’agitazione di quasi tutti gli altri operatori, solidali con il collega “licenziato”. Non voglio commentare le dichiarazioni e le rivelazioni registrate in qualche “video” e pubblicate dai giornali: sono certo che le autorità competenti ci diranno qual è la verità e dissiperanno ombre e nebbia, a tutela dei diritti e del buon nome di tutti, nessuno escluso. Questa vicenda non annegherà nel silenzio e nella dimenticanza: ne seguiremo con attenzione lo sviluppo. Anche perché quello che è successo aggiunge un altro tema al dibattito politico sull’attività dell’Amministrazione Capasso: sottolineo il “politico”( il momento adatto per questo dibattito sarà la campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco di Ottaviano). Infine, dopo ore di protesta, la svolta.”La nuova ditta incaricata di gestire il servizio NU è tornata sulla decisione iniziale e ha autorizzato il dipendente in questione – inizialmente escluso – ad espletare il servizio. Tra la gioia dei presenti. Tra gli abbracci generali. La felicità. La fine della protesta. La riapertura dei cancelli e l’inizio della raccolta per le strade cittadine. Per il momento conta solo questo. Conta solo questo lieto fine.” Così ha scritto, in un “post”, Emanuele Ragosta: gli operatori prima fermi ai cancelli sono tornati all’attività quotidiana, al movimento, ma con i segni della tensione  stampati sul volto: mi sono ricordato del quadro “Passaggio pedonale” di Renato Guttuso, la cui immagine correda l’articolo: aveva ragione il grande pittore: la nostra vita quotidiana è fatta di stop, di luci gialle e del lampo verde che ci dà il via libera, ma sempre con cautela.  Voglio ringraziare gli operatori del servizio N.U. perché ci hanno dimostrato, con i fatti, che c’è ancora spazio per la solidarietà vera in questi giorni neri, in cui dovunque si sta disgregando lo spirito di comunità, e trionfano l’egoismo, anche nelle forme estreme, e il culto esclusivo dell’interesse individuale. Non mi meraviglio di questa lezione. Gli operatori del servizio N.U. di Ottaviano sono protagonisti e eredi di una storia di professionalità, di competenza e di solidale amicizia: una storia che parte non da ieri, ma da lontano. E qui metto punto, per ora: dopo aver ricordato che durante l’agitazione, giù al cantiere, non si sono fatti vedere i candidati alla carica di sindaco: né i candidati veri, né quelli, diciamo così, “distrattivi” (se ci saranno candidati “distrattivi”). Era sabato. E forse hanno preferito il mercato. Anche il mercato porta voti.