Giulia sbranata alla testa da pitbull “recidivo” mentre padre dormiva: esami su salma e genitore

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ACERRA – Vincenzo Loffredo, padre della piccola Giulia, la bambina attaccata e uccisa da un pitbull ad Acerra, sarebbe stato sottoposto stamattina a un accertamento tossicologico. L’uomo, ancora sotto shock, si è presentato in clinica con la figlia tra le braccia, visibilmente sconvolto. Gli investigatori vogliono appurare che il suo stato confusionale sia dipeso unicamente dal trauma subito nel momento in cui ha trovato la figlia ferita mortalmente.

In un primo momento, Vincenzo avrebbe raccontato di essere stato aggredito in strada da un randagio insieme alla bambina. Tuttavia, quando la sua compagna Angela è arrivata in ospedale, dopo essere stata da lui avvisata, la storia è cambiata. La ventitreenne, con cui condivide l’abitazione da circa un anno, lo avrebbe attaccato con rabbia, urlando e colpendolo ripetutamente.

Sangue ovunque in casa

Prima di recarsi in clinica, Angela sarebbe passata dalla loro abitazione, trovando macchie di sangue ovunque. Di fronte a questa scoperta, Vincenzo avrebbe modificato la sua versione dei fatti, rivelando che il pitbull di famiglia aveva aggredito la bambina mentre lui dormiva. Non si sarebbe accorto di nulla fino al momento del risveglio, nonostante l’attacco violento. Il pitbull peraltro non era nuovo a questi episodi: in un’altra circostanza aveva aggredito il cane di una vicina.

L’intervento dei sanitari

Nonostante le percosse ricevute dalla compagna, Vincenzo sarebbe rimasto immobile, probabilmente ancora sotto shock. Giulia presentava gravi ferite alla testa e indossava un pigiamino quasi pulito. I medici della Clinica dei Fiori hanno tentato di rianimarla, ma la bambina è arrivata già priva di vita, in arresto cardiaco. La scena, straziante, ha profondamente colpito anche i soccorritori e gli agenti presenti.

Esame autoptico per fare chiarezza

Un primo esame del corpo della bambina ha rivelato probabili contusioni al collo, forse causate dai violenti strattoni del cane. L’autopsia, ordinata dalla Procura di Nola, fornirà risposte più precise sulle cause del decesso.