Si annuncia la rivoluzione. Mai più l’annata della passata stagione. Conte è il nuovo comandante, con lui non si scherza. Il Napoli sputerà sangue e righerà dritto. Arrivano i nuovi rincalzi.
Ma la rosa che va in campo nelle prime due partite ufficiali (Coppa Italia e Campionato) è praticamente la stessa della scorsa stagione sciagurata. Il Napoli gioca con un modulo diverso, ma la sostanza è sempre la stessa. Tentativi di trame tattiche diverse, ma nei fatti la sostanza è sempre la stessa. La difesa passa a 3, ma gli uomini sono sempre gli stessi, gli stessi che regalano spazi e gol agli avversari. Davanti abbiamo Osimhen, ah no, non gioca, non può giocare, in attesa di una cessione impossibile, una cessione mancata che rallenta il mercato azzurro. Dicevamo. Davanti abbiamo Osimhen, ah no, non gioca, ci mettiamo Simeone, nullo, e quando entra Raspadori? Nullo anche lui. Per fortuna ci sono Kvara e Politano. Conte è un motivatore, ma la motivazione e la voglia della squadra sembrano le stesse della stagione degli orrori.
Il mister si accolla la responsabilità della débacle con il Verona, e riafferma quanto aveva detto nella conferenza pre-gara: la situazione è drammatica! E ce ne siamo accorti. In attesa che si sistemi la situazione Osimhen, il mercato prosegue. Arriva Neres, sperando che non faccia la fine di Lindstrom, e si attende un centrocampista e la punta (Lukaku). Io spererei in un terzino destro, e di vedere un nuovo trio di difensori centrali.
Cambia tutto per non cambiare nulla, anche gli improperi da casa o dagli spalti.