Migliaia di studenti sono giunti a Napoli da tutta la regione “per dire no alla legge Aprea e alla privatizzazione della scuola pubblica”. Al fianco dei giovani campani si sono schierati anche alcuni operai Fiom di Pomigliano d’Arco.
Migliaia di studenti ma anche docenti, Ata e sindacati hanno invaso oggi, sabato 24 novembre 2012, le principali piazze italiane per manifestare contro le scelte governative che «minano il mondo scuola».
A Napoli hanno preso vita due cortei partiti da piazza Garibaldi e piazza del Gesù. Tanti gli striscioni esibiti, gli slogan urlati con vigore per scongiurare la morte della scuola pubblica inevitabile con i numerosi tagli ed il decreto di legge Aprea, ridefinito legge Aprea-Ghizzoni per il concorso della parlamentare del Pd alla stesura, che mira a trasformare gli istituti in aziende ma non solo.
Secondo tale ddl, i collegi docenti resteranno degli organi meramente informativi, privi di potere decisionale; verrà istituita, inoltre, una sorta di consiglio di amministrazione per ogni scuola del quale faranno parte anche soggetti privati estranei alla scuola stessa mentre il diritto di rappresentanza degli studenti in Consiglio d’Istituto potrebbe essere eliminato del tutto escludendo definitivamente gli alunni dai luoghi decisionali delle scuole. Questi, in sintesi, alcuni dei punti essenziali che hanno indotto il mondo della scuola a ribellarsi contro la riforma del governo Monti, gli stessi che hanno stimolato i ragazzi ad occupare od autogestire numerosi istituti del territorio campano.
Gli studenti durante la manifestazione hanno chiesto che «venga realizzata una controriforma che introduca una commissione paritetica, un organo collegiale che veda lavorare insieme docenti e studenti per la realizzazione del piano formativo». Al fianco dei ragazzi campani si sono schierati anche alcuni dei 19 lavoratori della Fiom che dovranno essere assunti, su decisione della magistratura, nella Fiat di Pomigliano d’Arco.
(Fonte foto: Rete Internet)