Da oggi parte un nuovo appuntamento settimanale, con un indirizzo di posta a disposizione di coloro che sono stufi di imbattersi in situazioni sconcertanti o nauseanti. In particolare, vogliamo parlare dei disabili.
Cari lettori, care lettrici,
Vi sarà di certo capitato, nel corso della vostra esistenza, di imbattervi improvvisamente in situazioni sconcertanti, clamorose o a dir poco nauseanti. Si tratta di quelle circostanze, di episodi sempre più ricorrenti che simili a muri di gomma, fanno esplodere in ognuno di noi un profondo senso di rabbia. Un’irritazione paragonabile all’ira che colpì violentemente Michael Douglas in “un giorno di ordinaria follia”, e che a noi, invece, fa urlare “Mo’ basta”.
All’interno di questa nuova rubrica a cadenza settimanale, inaugurata oggi attraverso il mio breve incipit, raccoglieremo, grazie ai vostri contributi, tutto ciò che riguarda il nostro rapporto, talvolta complicato, con le istituzioni cittadine e con la maleducazione di chi ci vive accanto.
Un particolare punto d’attenzione, ed è importante sottolinearlo, verrà offerto alle storie di chi, crescendo ai margini della società, si è trovato a combattere per ogni centimetro della sua strada contro barriere mentali e strutturali.
“Mo’ basta” non sarà soltanto un urlo disperato, uno squarcio di luce nel buio più profondo. “Mo’ basta” cercherà di essere il diritto di tanti ad affermarsi come esseri partecipanti, come parte attiva e fondamentale di un collettivo, di una comunità cittadina.
I disabili, è di loro che racconteremo, malgrado paghino ogni genere di balzello esistente e siano obbligati a rispettare tutte le leggi vigenti, vengono abitualmente depredati della loro dignità, delle loro possibilità.
Il loro coraggio, la voglia di prendere a morsi il meglio ed il peggio delle giornate con il sorriso stampato sulle labbra, sarà il filo conduttore di ogni singola esperienza raccontata.
Grazie a questo spazio fortemente voluto da “il Mediano”, dimostreremo che lottare come forma di autodeterminazione non è soltanto una necessità individuale, ma è bensì un’opportunità basilare che può migliorare soprattutto la quotidianità degli altri.
Allora sbrigatevi, non perdete altro tempo e scriveteci al seguente indirizzo di posta elettronica: mobasta2012@gmail.com. Qui potrete inviarci storie, denunce o semplici testimonianze. Tutte le settimane, pubblicheremo una storia tentando, nei limiti delle possibilità, di trovare una soluzione pertinente attraverso il consiglio di alcuni esperti.
(Foto di Paolo Margari per LILA Lecce)