Sequestrati documenti e bollettini di pagamento intestati al comune ma poi risultati falsi. Ieri alla polizia si è anche recato il sindaco Lettieri, che ha sporto denuncia contro alcuni cittadini che hanno presentato in municipio documenti fasulli.
Il vicequestore Vincenzo Gioia, responsabile del commissariato di Acerra, si sta imbattendo in una storia davvero brutta, dai risvolti raccapriccianti perché al centro della vicenda c’è l’assegnazione dei loculi al cimitero nella città dell’inceneritore. Gioia sta spulciando tra le carte.
Ce ne sono alcune che portano l’intestazione del comune, la firma del sindaco e del dirigente di settore. Ccrtificano l’assegnazione di loculi. Poi ci sono alcuni bollettini di pagamento su un conto corrente, sempre intestato al comune. Bollettini postali relativi a un’oblazione di 2700 euro da versare per l’acquisto di un posto al cimitero per il caro estinto. Tutto quasi credibile, tutto apparentemente regolare. C’è un problema però: sono falsi sia i documenti di assegnazione col frontespizio municipale che la firma del primo cittadino e del dirigente e sono falsi anche i bollettini. Inoltre il numero di conto corrente contenuto nei vaglia non è certo del comune. Sarebbe riconducibile a una società non ancora bene identificata.
L’indagine è complessa. Comunque che si tratti di una truffa e anzi, di una truffa aggravata, è cosa ormai palese. Dell’ inganno da galera si sono accorti alcuni dipendenti municipali e gli stessi poliziotti. A loro si sono rivolti alcuni cittadini che hanno consegnato i documenti falsificati. Cittadini ovviamente ignari del raggiro. Gente che però ora rischia un procedimento penale. Il sindaco di Acerra ieri si è recato al commissariato. Lettieri ha denunciato tutto.
«Alcune persone – racconta – mi hanno presentato documenti totalmente contraffatti, relativi all’assegnazione di loculi cimiteriali. La mia firma era totalmente falsa. Inoltre mancavano numeri di protocollo in entrata e in uscita. Voglio mettere in guardia tutti i cittadini: non esiste alcuna vendita da parte del Comune di loculi e non c’è nessuno che a nome del comune possa andare in giro a svolgere questa presunta attività di vendita». Intanto la polizia conta sulla collaborazione di chi è stato preso in giro e ora rischia una denuncia penale. Parleranno le vittime o presunte tali? Non si sa. In ogni caso non è stato reso noto se qualcuno abbia effettivamente pagato la fittizia compravendita e i documenti falsi.
Gli investigatori sono però sulla buona strada. Le tracce della truffa sono ancora fresche. Nel mirino c’è ovviamente la società a cui è intestato il conto corrente contenuto nei bollettini postali.