Lavoro e pensioni, i disabili sempre ultimi

Dati scoraggianti e in netto calo. Cifre che confermano quanto, la realtà dei disabili rispetto all’integrazione lavorativa e alla sfera pensionistica, sia davvero triste. Un nostro lettore, infine, attraverso una personale testimonianza, ha dato forma e concretezza all’intero dibattito.

0
2324

Inarrestabile come un fiume in piena senza argini che lo tengano, continua il calo dei disabili non integrati nel mondo del lavoro. Nell’anno 2014, in Italia, soltanto 245 persone con handicap hanno usufruito in maniera positiva delle politiche governative dedicate all’inserimento lavorativo. Se prendiamo in considerazione il periodo 2010, dove gli occupati erano circa 1704 unità e lo paragoniamo ad oggi, ci troviamo di fronte ad un calo che si attesta intorno all’85%, che scende addirittura al 40% nel 2013 in quanto gli occupati, in quei dodici mesi, si erano ridotti a 411.

Analizzando ulteriormente le cifre sul lavoro diffuse dall’ente nazionale per la previdenza sociale considerando anche i lavoratori normodotati, possiamo notare che i disabili funzionali alla forza produttiva del nostro paese sono relegati ad un misero 0,02%. Insomma, numeri davvero vergognosi.

Negli anni – ci scrive il signor Montoro da Biella – i provvedimenti sulle pensioni hanno accontentato quasi tutti, tranne la categoria più bisognosa: quella degli invalidi.Ne hanno beneficiato i lavoratori del comparto della sicurezza, i politici, le donne con 35 anni di contributi e 57 anni di età, gli esodati, i salvaguardati e altre categorie che possono andare in pensione prima dei portatori di handicap.Ho spiegato a tutti che gli invalidi al di sotto del 74% non hanno nessun beneficio pensionistico e lavorare fino a quasi 70 anni è impossibile.Se sei disoccupato ultra 55enne un lavoro non lo trovi. Quelli tra il 60 e il 74% sono affetti da pluripatologie anche gravi.Possibile che dopo tre anni e mezzo di informazione sull’argomento nessuno dei responsabili del governo abbia sentito il bisogno di intervenire? Qualche politico sensibile si sforzi di capire il problema e faccia qualcosa per aiutarci.

Vi chiediamo solo di andare in pensione con gli stessi diritti delle categorie sopra esposte.


(Fonte dati Inps)