Fiat, le mogli dei cassintegrati: “Subito la lotta di piazza”

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In centinaia ieri all’assemblea di Pomigliano delle consorti degli operai in cig, rimasti da tempo fuori della fabbrica che realizza la nuova Panda. Con loro donne provenienti dagli altri paesi europei in difficoltà: Grecia e Spagna.

Ieri l’assemblea generale delle mogli dei cassintegrati Fiat, a Pomigliano, nel palazzo dell’Orologio. Centinaia di persone strette attorno alla sofferenza che stanno patendo migliaia di famiglie di operai, da anni inattivi perché non riescono a rientrare in fabbrica, bloccati nel pantano della cassa integrazione. Tra i primi a prendere la parola è don Peppino Gambardella, parroco della chiesa madre di San Felice in Pincis, il prete degli operai. “Sarò sempre con voi, la Chiesa deve stare con i più deboli, non con i potenti che fanno del male”, il messaggio del sacerdote. Parole riprese da Maria Molinaro, del comitato mogli dei cassintegrati Fiat: “Più del male che ci hanno fatto non ci possono più fare. Siamo stufi di sentire Marchionne e i nostri professori bocconiani: dobbiamo dare il via alla lotta”.

A Maria Molinaro fa da eco la testimonianza di Maria Skaltza Delì, venuta apposta dalla martoriata Grecia: “Il capitalismo non può diventare cattivo, il capitalismo dev’essere regolato”. Maria è la moglie di un operaio di una fabbrica ellenica reduce da 272 giorni consecutivi di sciopero contro il dimezzamento dei salari e i licenziamenti. Ancora testimonianze dai paesi in crisi. Le spagnole Lola Jimenez Munoz, un avvocato, e Chus Cuesta, del sindacato di sinistra Cuo sottolineano che “senza le donne la lotta non può funzionare”. Poi si torna al contesto locale. Ciro Esposito, del Caip, l’associazione dei piccoli commercianti di Pomigliano: “Con la Fiat in queste condizioni e con le altre fabbriche che stentano stiamo morendo: qui hanno chiuso oltre 100 negozi”.

E Franca Palmese, della Cgil scuola: “Sono figlia di un operaio: la lotta di oggi è anche la lotta di ieri, è la lotta di Pomigliano, evolutasi grazie alle fabbriche: la lotta nel settore privato è anche la lotta di chi lavora nel settore pubblico”. Ad ascoltare attentamente ci sono il vicesindaco di Napoli, Tommaso Sodano, Marco Ferrando e Marco Rizzo. Sopraggiunge Aniello Niglio, militante Fiom: “ Dobbiamo superare le divisioni”. Sono molti gli attivisti dei metalmeccanici giunti all’evento organizzato dallo Slai Cobas. Tommaso Pirozzi, dirigente del sindacato Cub, arringa: “ Perché votare per le primarie quando sono frutto del sistema che ci opprime?”.

Quindi Vittorio Granillo, leader Slai : “oggi il movimento operaio è uscito dal mero circuito mediatico, oggi siamo in piazza: in centinaia stiamo partecipando all’assemblea”. Infine Mara Malavenda, del comitato mogli Fiat: “Obama nelle americhe e Monti in Europa hanno sponsorizzato la prima ristrutturazione capitalistica globale targata Marchionne”.