Caivano. Discarica sotto un terreno coltivato

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Il Corpo forestale dello Stato ha scovato una discarica di rifiuti tossici vicino a campi coltivati nel perimetro della “Terra dei fuochi”. Scatta l’allarme per la salute pubblica.

Solventi chimici altamente aggressivi, scarti industriali, scorie di fusioni di vetro e materiali contenenti fibre di amianto. Sono i rifiuti tossici che il Corpo forestale dello Stato ha ritrovato al di sotto di un terreno della periferia di Caivano dove, fino a poco tempo fa, erano stati coltivati ortaggi, in particolare cavoli e finocchi. Il fondo in questione, inoltre, dopo un periodo di riposo colturale, era destinato ad essere riutilizzato a breve per un nuovo ciclo produttivo di colture agricole.

I fusti di rifiuti erano sotterrati a soli 50 centimetri dalla superficie, separati da mezzo metro di terra da prodotti che sarebbero finiti sulle tavole di ignari consumatori. Ecco che il sequestro preventivo «si è reso necessario, al fine di prevenire pericoli per la salute pubblica», come si legge una nota della Procura. A poca distanza dal luogo incriminato, la scorsa settimana la Procura di Napoli aveva fatto sigillare cinque pozzi le cui acque erano risultate inquinate. Scatta l’allarme in particolare di Michele Buonuomo, presidente di Legambiente Campania, il quale, oltre a complimentarsi per il lavoro svolto dalle Forze dell’ordine, ha affermato:

«Ci domandiamo quante altre bombe tossiche sono nascoste, coperte da vegetazione o da campi coltivati nelle terre di Gomorra? Una cosa è certa: tra insalate al cadmio, zucchine impazzite, cavoli amari, pomodori alla diossina, frutta al percolato, il pranzo è servito ed i veleni della discarica arrivano sulla tavola. E davanti a una Cernobyl napoletana la politica resta a guardare passivamente ad una terra che langue e muore».