Scuola sforna diplomi per operatori a mille euro, ai domiciliari un 63enne di Nola: 10 indagati

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C’è un nome che spicca tra i tre finiti agli arresti domiciliari: Salvatore D’Avanzo, 63 anni, originario di Nola. Figura chiave secondo gli inquirenti nell’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Caserta, coordinata dalla Procura di Benevento. Le accuse? Partecipazione a un’associazione per delinquere finalizzata alla falsificazione di attestati di qualifica professionale e documentazione scolastica utile per l’accesso alle graduatorie Ata nel triennio 2021-2023.

D’Avanzo – assieme a Francesco Visone e Salvatore Ammaturo – è ritenuto uno dei pilastri operativi di un’organizzazione che avrebbe operato attraverso un istituto paritario di Durazzano, ora chiuso. La struttura, seppur riconosciuta solo nel 2016, avrebbe sfornato certificati con date precedenti, apparentemente risalenti al 2012-2013, in anni in cui legalmente non poteva convocare esami.

Una rete costruita con meticolosità

Secondo gli inquirenti, D’Avanzo non era estraneo alla scuola, pur non facendo parte della compagine sociale. Le prove acquisite lo ritraggono coinvolto nella gestione dei falsi attestati: nei documenti sequestrati figurano firme di commissioni d’esame mai realmente costituite, mentre dai dati digitali emerge come gli attestati siano stati creati a posteriori.

I beneficiari – ignoti in questa fase – pagavano circa 1.000 euro per ottenere certificazioni da usare nelle domande per lavorare come personale scolastico non docente. Una scorciatoia per entrare in graduatoria, bypassando studi ed esami.

Le difese e i prossimi passi

L’avvocato Michele Russo, difensore di D’Avanzo e Visone, ha già annunciato battaglia legale. Durante le perquisizioni, D’Avanzo è stato trovato in possesso di materiale scolastico e somme di denaro che, secondo gli inquirenti, proverebbero l’operatività nel sistema di falsificazione.

Il nome del nolano, già noto per alcune attività di formazione, sembra destinato a restare al centro dell’inchiesta. Resta ora da capire quanto in profondità sia andato il suo coinvolgimento e quale sia stato il reale beneficio ottenuto.

Le indagini sono in corso e nei prossimi giorni si attende la fissazione delle udienze davanti al Tribunale del Riesame. Nel frattempo, il caso sta facendo discutere non solo a Nola, ma in tutto il comprensorio.