Il Comune di Napoli, contro la volontà della cittadinanza e del consiglio della VI° Municipalità, con un atto deliberativo del sindaco de Magistris e dell’assessore Clemente, ha deciso che, dal 11 ottobre 2016, il parcheggio di Via Argine cambia la sua destinazione d’uso e diventa un Deposito Giudiziario.
Continuano fino all’ultimo le lotte, le battaglie e i sit-in dei cittadini attivi e dei consiglieri della VI° municipalità che si sono opposti alla decisione, (o.d.g. approvato all’unanimità nella seduta del 16 settembre 2016), presa a palazzo San Giacomo, che vuole il parcheggio di via Argine cambiare la sua “destinazione” d’uso ed essere trasformato in un deposito giudiziario.Negli ultimi anni, infatti, sono aumentati i sequestri soprattutto dei ciclomotori, e il Prefetto ha chiesto di individuare nel territorio comunale un luogo adatto ad ospitare un deposito giudiziario, per sopperire alle necessità di tutto il Comune, e per scaricare in parte quello di via Campegna a Napoli.
I veicoli a due ruote, gli scooter, soprattutto alle nostre latitudini, sono diventati uno dei simboli più significativi degli affiliati delle organizzazioni criminali. E’ noto che nei depositi giudiziari si “custodiscono” veicoli che per la maggior parte sono stati sequestrati a chi ha violato la legge, a chi naviga nell’illegalità e nella delinquenza. Quindi la scelta di trasformare un garage, al servizio dei cittadini, in un deposito, al servizio dei veicoli sequestrati, per la maggior parte all’illegalità, in un luogo, quale la periferia est di Napoli, dove, purtroppo, la presenza dell’antistato sembra essere più forte di quella dello stato, forse sembra quantomeno poco opportuna.
“Una scelta a dir poco allucinante non fosse altro che questo deposito giudiziario è confinante, tramite una recinzione verde alta poco più di un metro e mezzo, da un lato con il giardino di una scuola dell’infanzia e primaria, e dall’altro con i giardini di civili abitazioni”, hanno dichiarato alcuni cittadini.
Senza tenere conto del fatto che la viabilità e la sosta in Via Argine e Viale Margherita sono sempre state un problema poco affrontato dalle istituzioni, soprattutto in tema di sicurezza e di controllo del territorio. L’assenza dello stato è drammaticamente palpabile a Ponticelli, ed uno degli aspetti più evidenti, a tutte le ore del giorno e della notte, sono proprio le auto parcheggiate selvaggiamente ovunque, in seconda e terza fila, che spesso impediscono il normale flusso veicolare.
Il garage-parcheggio di via Argine era un luogo dove si poteva parcheggiare l’auto in modo ordinato e a basso costo. Fu costruito ed aperto tra il 1995 ed il 2002. Sopperiva un po’ alle carenze della zona, soprattutto in rapporto al numero di abitanti, e per questo si trattava di un servizio che, forse, andava potenziato e non eliminato. Inoltre, sebbene ultimamente solo una parte fosse in funzione (solo il piano terra), esso aveva comunque un reddito annuo di circa 65mila euro con i suoi 200 posti e 85 abbonati (circa). Anche gli 85 abbonati al parcheggio che, da un giorno all’altro, hanno visto revocato il diritto di depositare la loro auto, e gli abitanti delle case che confinano con il garage, hanno protestato vivamente e partecipato alle contestazioni e ai sit in.
La scelta non era obbligata ed è stata presa “… senza che la VI° municipalità – attraverso i suoi consiglieri – si fosse potuta esprimere. Per questa scelta scellerata, che penalizza ancora di più l’area orientale di Napoli, non ci resta che ringraziare la Giunta di De Magistris e i due assessori comunali, Ciro Borriello e Alessandra Clemente, che tanto si sono impegnati per portare il deposito a Ponticelli. Il parcheggio Napolipark era considerato una delle cose buone fatte a Ponticelli. C’erano tante altre strutture abbandonate, perché toglierci proprio il parcheggio?”, hanno dichiarato i consiglieri del M5S, Tina Formisani, Simone Natullo e Pasquale Longobardi.
Per oggi, 11 ottobre 2016, è previsto lo “stop” alle auto dei cittadini e il “go” ai mezzi sequestrati.
Ancora una volta nel nostro paese sembra prevalere la “democrazia” che non tiene minimamente conto della volontà del popolo, per non parlare dei disagi, ma solo di quella di chi comanda (anche se è stato eletto dal popolo). Ma la protesta continua e si è accesa. Riusciranno i cittadini ad impedire questa “trasformazione” non condivisa?
Intanto stamattina (ore 11.30) sono arrivati i vigili urbani, i quali constatando l’occupazione del parcheggio da parte dei cittadini, sono andati via, rimandando la questione.