Dal 26 al 28 maggio gli studenti hanno partecipato alla manifestazione “Futuro Remoto 2017 – Connessioni- XXI edizione”, che si è tenuta a Napoli, in piazza Plebiscito. Ha collaborato alla realizzazione del progetto il prof. Michelangelo Ambrosio, ricercatore INFN, che è stato uno degli allievi più prestigiosi del Liceo ottavianese.
Il percorso di alternanza scuola –lavoro “A scuola di Astroparticelle”, svolto dal Liceo “A. Diaz” in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Napoli, che ha aperto ai ragazzi le porte delle aule e dei laboratori universitari della “Federico II”, in particolare del laboratorio “Darkside” e “Virgo”, ove si svolgono studi sulla materia oscura e sulle onde gravitazionali ed il Concorso organizzato dallo stesso INFN e dal Rotary Club International sul tema delle “Astroparticelle”hanno trovato un momento di speciale rappresentazione dei lavori svolti dagli studenti e dai docenti delle scuole di Napoli nel corso della manifestazione Futuro Remoto 2017, svoltasi a Napoli, in Piazza Plebiscito, nei giorni 26-28 maggio.
Il Liceo “A. Diaz” è stato presente con un contributo di ben 4 lavori di ricerca:
– l’origine e l’evoluzione dell’universo in una prospettiva scientifica e filosofica;
– la materia oscura e le onde gravitazionali;
– la relatività generale e la relatività ristretta;
– i raggi cosmici: una pioggia intermittente che ci attraversa.
I docenti di Scienze integrate del Liceo Diaz, proff. I. Frontoso, R. Argentino, L. Parisi, M. Salvato, G. Pellecchia e C. Di Marino, in collaborazione col Dott. Michelangelo Ambrosio, professore e ricercatore INFN, hanno condotto un numeroso gruppo di studenti in percorsi di studio, approfondimento e ricerca articolati, complessi, suggestivi e funzionali alla costruzione di un sapere unitario, che coniuga il pensiero filosofico, teoretico, logico, scientifico non solo alle più ancestrali e profonde domande dell’uomo, ma all’esigenza di impiegare la conoscenza per fini pratici, per vivere meglio e per la crescita del bene comune.
Così Talete, Eraclito, Pitagora, Galileo sono stati la porta di accesso per la scoperta di un universo retto da principi fisici ed eterni il cui destino, o che si pensi all’universo “aperto”, “piatto” o “chiuso”, è condizionato si dalla materia ordinaria che conosciamo, ma soprattutto dalla materia e dall’energia oscura che non conosciamo e che agisce contro la disgregazione e la frammentazione delle galassie.
L’emozione della scoperta delle onde gravitazionali nel 2015, che inverano la teoria formulata da Einstein nel secolo precedente sulla “relatività generale e ristretta”, è stata trasferita dagli studenti ai tanti visitatori degli stand e dei gazebi che, in Piazza Plebiscito, hanno esperito, attraverso le loro parole, i video, le riproduzioni su plastici e modellini, la possibilità di sfidare le condizioni umane più certe ed assolute: il tempo e la spazio.
Nessun allarme quando i “giovani astrofisici” hanno dimostrato che siamo continuamente attraversati da una pioggia di particelle subatomiche, provenienti da esplosioni di supernove, buchi neri, quasar, del Sole e altre stelle le quali, se non rappresentano un serio problema per la nostra salute, sono di certo un rischio per l’esplorazione umana dello Spazio.
Gli attestati di merito ricevuti dalle mani degli organizzatori-scienziati presenti alla manifestazione hanno ripagato docenti e studenti, – specialmente dell’indirizzo classico e linguistico, per i quali lo studio della Fisica è previsto solo dal terzo anno – delle lunghe ore di rappresentazione sotto il sole cocente di Napolie hanno acceso rinnovato entusiasmo per lo studio e la ricerca e, soprattutto, la consapevolezza che scienza e progresso camminano, forse, lentamente con i piccoli passi dell’uomo – ma è d’obbligo non fermarsi mai!- e con la velocità dell’intelligenza che costruisce la storia nelle aule scolastiche e nei laboratori di ricerca, quando si applica con serietà ed impegno e, con passione, progetta il futuro.