Stasera al Maradona si è scritta la storia: il Napoli distrugge la Juventus per 5-1, eguagliando il risultato della Supercoppa 1990. Una partita assolutamente a senso unico, resa aperta però fino a un certo punto dal fortunoso gol di Di Maria. Questo episodio paradossalmente ha favorito gli azzurri perché a quel punto Allegri ha cambiato assetto tattico, passando dal 3-5-1-1 basso di inizio match ad un 4-4-2 più spregiudicato, che ha aperto delle praterie, con cui il Napoli solitamente va a nozze, e questa volta non è stata da meno, con i 3 gol fatti da quel momento in poi.
È tornato protagonista assoluto Kvara, cresciuto con il passare dei minuti e galvanizzato dal gol del momentaneo 2-0: nel secondo tempo si sono rivisti i dribbling e i lampi di pura tecnica che hanno caratterizzato la prima fase di stagione. Ormai non fanno più notizia le reti di Osimhen contro le big, sono diventate la normalità, e con questa doppietta si conferma capocannoniere del campionato sempre più in solitaria: oltre ai gol, ha fatto impressione la facilità con cui ha fatto sembrare Bremer un difensore qualunque, mettendolo in crisi anche solo con la semplice pressione nella prima fase di impostazione dei bianconeri.
Aldilà dei meriti dei singoli, è emersa la straordinaria forza del collettivo, sia a livello di gioco che soprattutto a livello di compattezza e carattere: è questa la mentalità giusta se si intende vincere qualcosa di importante.