CAIVANO. Un nuovo arresto al Parco Verde, una delle piazze di spaccio più note del Mezzogiorno. Ma questa volta il fermo ha riportato alla memoria una vicenda che scosse l’Italia intera cinque anni fa. In manette è finito Ciro Migliore, 27 anni, già noto alle forze dell’ordine e legato alla tragica storia di Maria Paola Gaglione, la ragazza morta nell’incidente del settembre 2020 mentre fuggiva insieme a lui dal fratello Michele.
Quel dramma divenne simbolo di intolleranza e discriminazione: Michele Gaglione, che non accettava la relazione della sorella con un ragazzo transgender, la inseguì in moto causando la caduta che le costò la vita. Per quell’episodio è stato condannato a nove anni e sei mesi per omicidio preterintenzionale, con riconoscimento del movente transfobico.
Migliore, sopravvissuto all’incidente, è stato ora arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti. Durante la perquisizione della sua abitazione, i carabinieri hanno sequestrato 10 dosi di cocaina e crack, materiale per il confezionamento, un libro mastro con sigle e conti e 1.675 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita.
Non è la prima volta che il 27enne finisce nei guai: già nel febbraio 2021 era stato coinvolto in un’altra indagine legata al traffico di droga.
La vicenda riapre ferite mai rimarginate. All’epoca, Antinoo Arcigay Napoli, con la presidente Daniela Lourdes Falanga e l’avvocata Mara Biancamano, fu in prima linea per sostenere Migliore e per affermare i diritti della comunità trans, costituendosi parte civile. «Quella sentenza – sottolinearono – non è solo giustizia per una vittima innocente, ma anche un monito contro i crimini d’odio e un invito alle famiglie ad accogliere i propri figli e figlie transgender».
Un messaggio ribadito anche dall’avvocato Paolo Picardi, che assistette Ciro nel processo: «Il vero sconfitto resta l’amore, quello che tentava di resistere a discriminazioni e difficoltà sociali. La sua forza, però, continua a essere un monito».
Oggi, ironia amara della sorte, colui che fu vittima di intolleranza è finito nuovamente nel vortice del degrado del Parco Verde, scenario di spaccio e violenza che il governo ha promesso di combattere.