Ancora un rinvio per la vexata quaestio che attanaglia la cittadinanza mariglianese, sulla quale pende la spada di Damocle del sito di trattamento rifiuti pericolosi e non voluto da RI.GENERA S.rl., società del Gruppo Bruscino.
Alla fine il sito si farà oppure no? È questo che si chiedono i cittadini di Marigliano, sulla graticola ormai da mesi e pronti alle barricate: il problema è che la decisione finale spetta alla Regione Campania, che proprio ieri (lunedì 19 novembre, ndr) aveva convocato un’ultima conferenza di servizi atta a definire la valutazione ambientale e finalmente esprimere un parere riguardo alla autorizzazione, richiesta dalla società RI.GENERA, di costruire un sito di trattamento rifiuti pericolosi e non che andrebbe a lavorare circa 200mila tonnellate di materiale all’anno, di cui ben 70mila pericoloso.
Purtroppo, per motivi tecnici la commissione ha rinviato anche oggi la decisione e si è aggiornata, per un’ultima e definitiva volta, al 10 dicembre prossimo.
Molto amareggiato si dichiara Saverio Lo Sapio, consigliere di maggioranza la cui azione politica si contraddistingue per una spiccata sensibilità ambientale: “Duole notare che oggi, alla conferenza di servizi in Regione Campania, la Città Metropolitana abbia fatto mancare la propria presenza ancora una volta. Vale la pena ricordare che ogni assenza al tavolo equivale a un parere positivo incondizionato e che il Sindaco Metropolitano, Luigi de Magistris, ha di recente delegato all’Agenzia di Sviluppo Area Nolana il Sindaco di Mariglianella, Felice Di Maiolo, che dovrebbe conoscere molto bene le annose vicende ambientali che caratterizzano il nostro territorio ormai da decenni”.
E così, mentre nell’Iperuranio delle possibilità si dibatte su inceneritori e raccolta differenziata, qui sulla Terra, a Marigliano, dopo le tremilacinquecento firme della petizione e il parere contrario del Comune, si attende una decisione che fa fatica ad arrivare, il cui confronto tra le parti fa registrare assenze che fanno rumore, in un silenzio che rischia di essere anche assenso, ope legis, dentro una vicenda apparentemente senza senso che richiederebbe tanto buonsenso.