Mariglianella e le sue personalità: il ricordo del prof. Angelo Raffaele Sodano

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La biblioteca del compianto professor Sodano – fornita di libri rari, di studi e di edizioni critiche importanti, con oltre 3000 testi e più di 500 estratti di studi di filologia classica italiana e straniera – fu donata in toto, dopo la morte,  dalla famiglia all’Università di Salerno, dove attualmente è stato costituito un fondo utile per gli studiosi delle letterature antiche.

 

Angelo Raffaele Sodano nacque a Mariglianella, in provincia di Napoli, nel 1924. Il papà Luigi, insegnante elementare, era un uomo molto pragmatico e si occupò  subito del futuro dei suoi cinque figli, ben cosciente delle difficoltà economiche dei tempi. Siamo negli anni ’20, tra il dopoguerra e il ventennio fascista, in un momento difficile per l’Italia e in particolare per il Mezzogiorno, come afferma il compianto prof. Enrico Di Lorenzo nella rivista Summae Civitas. La primogenita, Rosa Sodano, nata nel 1921, si dedicò subito all’insegnamento dopo il diploma magistrale e si laureò, successivamente, in Pedagogia al Magistero Pareggiato di Napoli Suor Orsola Benicasa; il secondogenito Antonio, del 1923, si laureò in legge e seguì la carriera militare come ufficiale nel Commissariamento dei servizi militari di Maddaloni, congedandosi da generale; Raffaele Angelo, il terzogenito del 1924, si iscrisse alla Facoltà di Lettere indirizzo classico alla Federico II di Napoli; il quarto, Vittorio Sodano, del 1926, farmacista aveva insegnato matematica nelle scuole medie di Vallo della Lucania; l’ultimo, Giovanni, nato nel 1931, fu un medico in base molto affermato. La famiglia, che abitava in un modesto stabile del paese di Mariglianella, seppe ben disporre, per i suoi cinque figli studenti, cinque stanze con piccoli appartamenti per dare a tutti la possibilità di poter studiare con la massima serenità.

Angelo Raffaele, in particolare, dopo gli studi ginnasiali e liceali a Napoli al liceo classico Garibaldi, si laureò brillantemente in Lettere classiche col prof. Francesco Sbordone (1911 – 1983), docente illustre di Grammatica greca e latina. Nel 1950, vinse il concorso a cattedra di latino e greco nei licei classici, ed ottenne, come prima sede, il Liceo classico di Ottaviano. Dopo la permanenza di un anno al Diaz – continua il prof. Di Lorenzo – chiese di essere trasferito al liceo classico Carducci di Nola, facilmente raggiungibile. Da qualche anno, intanto, si era felicemente sposato con Caterina Sodano, una collega di Montesarchio, più giovane di alcuni anni, che aveva conosciuto all’Università. Dal matrimonio nacquero tre figlie: Anna, Maria e Luisa. Nel 1953 si trasferì a Napoli, andando ad abitare al Vomero in via Pietro Castellino. Insegnò al liceo classico Umberto I per tre anni, dopo di ché dovette dimettersi, avendo superato il concorso di assistente ordinario alla cattedra di grammatica greca e latina alla Federico II. Negli anni ‘60 dominava il settore delle discipline di greco il prof. Marcello Gigante (1923 – 2001). A tal riguardo, dopo che si era reso conto che per lui non c’era spazio per una possibilità di carriera, fu costretto a trasferirsi al Magistero Statale di Sassari, dove nel 1970 ebbe l’incarico esterno di Grammatica latina e di Glottologia. Dal 1987 al 1998 fu, infine, docente di Filologia classica alla Facoltà di Lettere classiche dell’Università di Salerno.

Il Sodano pubblicò il primo lavoro, un articolo, nel 1946: Uno storico – poeta del secolo Giustiano Flavio Crescono Corippo. Lo studioso – conclude il prof. Di Lorenzo – accenna alla personalità del poeta bizantino Corippo e poi inquadra l’epoca giustinianea ed analizza l’epopea sulla guerra vandalica contro i Berberi (544 – 548). Dopo aver aver svolto ricerche sul Timeo di Platone, con la pubblicazione di un saggio, lo studioso affrontò la problematica della filologia antica omerica con un interessante lavoro: Prolegomeni primi alle fonti delle Questiones Homericae di Porfirio. Un capitolo sulla storia dell’antica critica e filologia omerica. Un altro studio, infine, puntuale e ricco di osservazioni, fu il Porpyrius Neoplatonicus Quaestionum Homericarum liber I, in cui fornisce una prova esauriente di un testo critico, molto apprezzato dagli specialisti. Il metodo filologico sodaniano si può definire legato a quello di Giorgio Pasquali (1885 – 1952), il grande filologo fiorentino, che aveva saputo conciliare filologia e storia, e nello stesso tempo aveva ben assimilato il metodo filologico di Girolamo Vitelli (1849 – 1935) e della sua scuola. Il professore Sodano, dopo altre numerose opere, si spense per problemi cardiaci a Roma il 2 dicembre del 1999. La salma, trasportata a Mariglianella, riposa in un loculo accanto ai suoi genitori e fratelli nella cappella gentilizia della famiglia Sodano. La biblioteca del professore, fornita di libri rari, di studi e di edizioni critiche importanti, con oltre 3000 testi e più di 500 estratti di studi di filologia classica italiana e straniera, fu donata in toto dalla famiglia all’Università di Salerno, dove attualmente è stato costituito un fondo utile per gli studiosi delle letterature antiche. Tra le sue monografie ricordiamo: La civiltà greca: appunti di lezione, Napoli, Giannini, 1969; Sogni ed ombre nei poemi omerici: letture dell’Iliade e ell’ Odissea, Napoli, Loffrdo, 1975; Lezioni di esegesi catulliana, Sassari, Libreria Dessi, 1972; Poesis et oratio, Napoli, Loffredo, 1986.