ACERRA – La città di Acerra è fuori dalle dieci finaliste che si contenderanno il titolo di Capitale della Cultura 2027. L’unica campana in lizza resta Pompei. Ci sono reazioni discordanti tra amministrazione e forze di minoranza.
La reazione del sindaco D’Errico
“La candidatura di Acerra a Capitale Italiana della Cultura 2027 ha rappresentato un netto cambio di passo per una nuova narrazione della città. Un’occasione che ha creato un rinnovato spirito di coesione, di entusiasmo, di partecipazione per farci conoscere e rendere ancora più attrattivo il nostro territorio grazie alle numerose iniziative organizzate per diffondere la storia, la tradizione e la bellezza del patrimonio di Acerra. Acerra non sarà Capitale Italiana della Cultura 2027, ma stiamo dimostrando che la cultura è un punto di forza di Acerra. Il percorso di crescita avviato da questa amministrazione comunale in continuità con quelle precedenti va decisamente avanti. Siamo consapevoli delle criticità e perciò lavoriamo in maniera incessante e responsabile per risolverle. Ma sappiamo benissimo, allo stesso tempo, che siamo in piena attività per costruire un futuro da protagonista centrando gli obiettivi di sviluppo”.
L’opposizione: “Sconfitta prevedibile”
Una sconfitta prevedibile, per noi scontata e da noi anticipata, ma non di questa portata: non essere rientrati nemmeno tra le prime 10 città, con tutto il rispetto per Sant’Andrea di Conza, paesino di 1.300 abitanti della provincia di Avellino, è una bocciatura totale per l’Amministrazione Comunale.
Viene bocciata l’arroganza e la finta furbizia di chi ha voluto, con questa candidatura, distogliere l’attenzione dai quotidiani fallimenti in materia di sicurezza, urbanistico, ambientale, sociale, educativo e morale, di questa Amministrazione Comunale.
Rivendichiamo di essere l’opposizione che ha dapprima chiesto la convocazione straordinaria del Consiglio comunale sul progetto presentato a sostegno della candidatura di Acerra a Capitale della Cultura 2027, e poi votato, in solitudine, contro il dossier ed il piano economico-finanziario nato dopo un finto ascolto delle associazioni storicamente impegnate nella valorizzazione storica e culturale di Acerra.
Acerra non ce l’ha fatta per via di un progetto approssimativo, per la mancanza di investimenti concreti e della grave impreparazione dell’amministrazione comunale, arroccata nel suo fortino fatto di passerelle e show elettorali: il Sindaco inizi a dare alla città un vero Assessore alla Cultura e riveda la sua scelta di far gestire i servizi culturali alla cricca che si è formata sotto la direzione Lavori Pubblici.
Come abbiamo già detto in occasione del nostro voto contrario, non tollereremo ulteriori sprechi di soldi comunali per finanziare indirettamente la comunicazione politico-elettorale: vanno immediatamente stornate le risorse per questa bocciata candidatura a favore di interventi sull’emergenza aria della città.
Le segreterie politiche ed i gruppi consiliari
di Coalizione Civica e Movimento di Popolo