Camorra: pentito, morte nipote Bardellino decisa da parte Casalesi

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(AGI) – Caserta, 1 apr. – “Il ritorno di Antonio Salzillo nel Casertano fu probabilmente autorizzato da Michele Zagaria e Antonio Iovine. Il nipote di Bardellino non poteva tornare senza una garanzia”. A raccontarlo al tribunale di Santa Maria Capua Vetere il boss pentito Nicola Panaro nel processo per il duplice omicidio avvenuto il 6 marzo del 2009 di Salzillo, nipote di Antonio Bardellino, e di Clemente Prisco. L’uccisione di Antonio Salzillo a Cancello e Arnone, dove lui aveva aperto una concessionaria d’auto dopo anni di ‘esilio’, fu voluta nel 2009 dai capo del cartello dei Casalesi, Francesco Schiavone, anche perche’ aveva detto in pubblico che quella zona era stata rovinata dai Casalesi. Nella scorsa udienza Antonio Iovine, collaboratore dal maggio scorso, aveva affermato che solo “Francesco Sandokan Schiavone e Francesco Bidognetti avrebbero potuto autorizzare Salzillo a tornare nel Casertano”. “Io e Nicola – ha detto Panaro – deducemmo che solo con precise garanzie Salzillo era potuto tornare a Cancello Arnone, che era territorio di Zagaria. Cosi’ decidemmo di procedere all’omicidio senza informare ne’ Zagaria ne’ Iovine perche’ non ci fidavamo”.(AGI) Ce2/Lil
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Source: AGI